Da industria sessista e razzista a rivoluzione: il tatuaggio attraverso gli occhi di Alice Snape

Da industria sessista e razzista a rivoluzione: il tatuaggio attraverso gli occhi di Alice Snape

Alice Snape, la scrittrice e giornalista inglese, è l’autrice dell’introduzione al libro “Tattoo: a new generation of artists”, nel quale offre una riflessione approfondita sull’evoluzione dell’industria dei tatuaggi negli ultimi vent’anni. Questo settore, un tempo dominato dagli uomini, ha subito una trasformazione significativa che ha ridefinito i suoi confini e significati.

Secondo Snape, farsi un tatuaggio è un atto trasgressivo che sfida le convenzioni sociali e dissolve le dualità tradizionali. Marcare la propria pelle è un modo per esplorare concetti come l’autonomia corporea e la sottomissione, il rituale e l’arte, il femminile e il maschile, il collezionismo e l’ossessione. Nella sua introduzione al libro, Snape ha celebrato il lavoro di 75 tatuatori provenienti da tutto il mondo che stanno contribuendo a ridefinire questo settore.

La scrittrice ha condiviso con El Pais la sua esperienza personale nel settore, ricordando i giorni in cui i tatuaggi erano ancora una nicchia maschile. “Quando ho iniziato a tatuare 20 anni fa”, ha raccontato, “era un mondo dominato dagli uomini e trovare il proprio spazio come donna era estremamente difficile.” Snape ha dovuto guadagnarsi il rispetto nel settore.

Negli anni, con sempre più donne che entravano nel settore, le cose sono cambiate. “Le donne hanno creato spazi più sicuri e inclusivi”, ha dichiarato Snape. Oggi, il mondo dei tatuaggi è molto diverso da vent’anni fa, con un numero crescente di donne che emergono come tatuatrici di talento e artiste di successo.

Secondo Snape, un ruolo importante in questo cambiamento lo hanno avuto i social network. “I dibattiti sul consenso, sul sessismo e sul razzismo sarebbero stati così rilevanti senza una piattaforma in grado di trascendere i confini?” ha sottolineato Snape. Grazie ai social network, gli artisti possono condividere i loro progetti con il mondo e i collezionisti possono trovare esattamente ciò che cercano.

Dieci anni fa, Snape ha fondato la rivista Things & Ink, inizialmente in formato cartaceo per tre anni, poi trasformata in una comunità online. La creazione di questa rivista è stata motivata dalla mancanza di rappresentanza autentica delle donne nel mondo dei tatuaggi nelle pubblicazioni esistenti. “Le riviste di tatuaggi sul mercato erano molto misogine”, ha ricordato Snape, “spesso ritraevano donne nude in copertina senza significato reale. Pensavo che fosse necessaria una pubblicazione che rappresentasse non solo i tatuatori, ma anche i collezionisti, con un approccio artistico più profondo.”

Ma le donne non sono state le uniche emarginate in questo settore per anni. “Prima dell’ultimo decennio, molte persone nere entravano in uno studio di tatuaggi e si sentivano dire: ‘Non possiamo tatuarti perché non si vedrà'”, ha affermato Snape. Oggi c’è una maggiore consapevolezza su questo argomento. “Recentemente sono stata alla convention dei tatuaggi di Brighton ed era un posto diverso rispetto a quando ho iniziato. 20 anni fa non si vedevano molte donne e artisti neri. Passeggiando l’altro giorno ho finalmente sentito la diversità. Era un’industria misogina e razzista in cui ora c’è spazio per tutti”.

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