Dall’1 giugno si potrà imbarcare il pesto genovese in aereo
Imbarcare il pesto in aereo sarà consentito dal primo giugno. Una notizia liberatoria per i genovesi. All’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova, infatti, il primato dei beni sequestrati durante il controllo dei bagagli non appartiene né ai liquidi, né a lamette, forbici e simili. Il bene più sequestrato è il pesto: almeno 250 barattoli al mese ritirati ai controlli.
Chi lo porta ai parenti di altre città di Italia, chi va a Genova da turista e vuole portarsene una scorta a casa. Il pesto è esportato in grandi quantità, ma spesso chi vuole imbarcarlo in aereo resta deluso. Dall’uno giugno, però, sarà possibile “esportare” il pesto in valigia anche in quantità superiori ai classici 100 ml. Basterà un bollino da apporre sul vasetto, versando un contributo di 50 centesimi ai negozi autorizzati o aeroportuali. I barattoli contrassegnati con il bollino verranno sottoposti ad un controllo velocissimo e poi riconsegnati al passeggero.
Il presidente dell’aeroporto di Genova: “Era uno spreco e un danno all’immagine”
Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione tra l’Associazione commercianti, Aeroporto di Genova e l’Ente nazionale per l’aviazione civile. Il presidente dell’aeroporto di Genova spiega: “Era uno spreco, ma anche un danno di immagine e un’occasione mancata di promozione delle nostre eccellenze, per questo abbiamo chiesto alla direzione di Enac di trovare una soluzione che consentisse, sempre nel massimo rispetto della sicurezza, di salire a bordo degli aerei in partenza da Genova, portando con sé il pesto, sia quello fatto in casa, sia quello comprato in negozio”.
Il presidente dell’Ascom: “Promuovere la cultura del pesto originale”
Il presidente dell’Ascom Confcommercio di Genova, Paolo Odone, aggiunge: “Siamo estremamente soddisfatti di questa bella sinergia intorno al progetto “Il pesto è buono” per fare in modo che turisti e genovesi possano portare nel resto del mondo la nostra tradizione culinari. I negozi associati Ascom sono a disposizione per fungere da punti di distribuzione dei bollini da apporre sui barattoli di pesto che verranno imbarcati come bagaglio a mano, promuovendo così la circolazione della cultura del pesto originale e ribadendone la genovesità”.