Dalla Commissione europea al via il piano RePowerEU

Dalla Commissione europea al via il piano RePowerEU

(220222) — BRUSSELS, Feb.

22, 2022 (Xinhua) — European Commission President Ursula von der Leyen makes a statement on the Ukraine issue in Brussels, Belgium, on Feb.

22, 2022.

The European Union (EU) is ready to take further action against Russia if it continues to escalate the crisis, von der Leyen warned here on Tuesday.

(Xinhua/Zheng Huansong) – Zheng Huansong -//CHINENOUVELLE_1.

0412/2202230851/Credit:CHINE NOUVELLE/SIPA/2202230858 (Brussels – 2022-02-22, CHINE NOUVELLE/SIPA / ipa-agency.

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BRUXELLES (BELGIO) – La Commissione Europea ha adottato oggi il Piano RePowerEU, insieme a misure d’emergenza per il mercato dell’energia.

Il piano ha l’obiettivo di rispondere agli effetti della guerra in Ucraina e alla richiesta di proposte del Consiglio europeo del 24-25 marzo 2022.

Non comporta automaticamente cambiamenti nè per i progetti nè per i finanziamenti del PNRR, e metterà a disposizione dei Paesi ulteriori risorse per la transizione energetica, oltre a quelli già previsti dall’Unione europea.

Non vi sono al momento finanziamenti aggiuntivi.

La parte più importante riguarda la possibilità di nuovi investimenti e riforme nei PNRR, dando la possibilità a chi non l’ha ancora fatto di richiedere i 225 miliardi di euro di prestiti a disposizione del Dispositivo di Ripresa e Resilienza A questo si aggiunge, su base volontaria, l’utilizzo di fondi di coesione (26,9 miliardi), PAC (7,5 miliardi) e proventi ETS (20 miliardi) per un totale di 279,4 miliardi.

Secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi, per l’Italia – che ha già chiesto tutti i prestiti nel PNRR – resta la possibilità di accedere a quelli che non saranno comunque richiesti dagli altri Stati membri nonchè di aumentare la dimensione del Piano attraverso il trasferimento dei fondi sopra menzionati.

I due pilastri sono: 1) la fine della dipendenza dal gas russo che costa ai consumatori europei ogni anno 100 miliardi di euro attraverso risparmi nei consumi e diversificazione; 2) accelerare la transizione climatica.

Il Piano RePowerEU è articolato su 4 punti: 1) risparmio energetico; 2) diversificazione e partenariati internazionali; 3) accelerazione sulle rinnovabili; 4) investimenti intelligenti.

1) Risparmio energetico.

La Commissione propone di aumentare gli obiettivi di efficienza energetica dal 9% al 13% nel contesto del pacchetto “Fit for 55” e ha pubblicato sempre il 18 maggio una Comunicazione sui cambi comportamentali per ridurre la domanda di gas e petrolio del 5%.

In concreto è prevista anche la possibilità di esenzioni IVA sui sistemi di riscaldamento o raffreddamento efficienti.

2) Diversificazione delle importazioni.

Tra le novità più importanti c’è la creazione di un “piattaforma UE dell’Energia” che consentirà acquisti congiunti di gas, LNG e idrogeno su base volontaria.

La Commissione intende proporre in futuro un vero e proprio “meccanismo di acquisto congiunto”.

A queste misure sono affiancate anche iniziative di diplomazia energetica sia per la diversificazione che per il supporto agli altri partner colpiti dalla crisi (Balcani Occidentali, Ucraina, Moldova e Georgia).

3) Accelerare la transizione energetica.

Si prevede: un aumento dell’obiettivo rinnovabili in consumi finali dal 40% al 45% nel 2030; un piano per rafforzare l’utilizzo dell’energia solare; moltiplicare gli sforzi sulla produzione dell’idrogeno da rinnovabili anche con investimenti infrastrutturali; utilizzare e produrre maggiormente biometano.

4) Investimenti intelligentiCome riportato all’inizio della nota: si dà la possibilità a chi non l’ha ancora fatto di richiedere i 225 miliardi di euro di prestiti ancora a disposizione + l’utilizzo di fondi di coesione (26,9 miliardi), PAC (7,5 miliardi) e proventi ETS (20 miliardi) per un totale di 279,4 miliardi.

Misure d’emergenza
Al piano si affiancano misure di breve termine sul mercato dell’energia e in particolare: 1) interventi sul mercato del gas, tra cui la possibilità di acquisti congiunti attraverso una piattaforma UE; 2) opzioni per gli Stati membri di intervento sui mercati dell’energia nazionali, incluso la ridistribuzione di extra-profitti; 3) misure UE in caso di completa interruzione delle forniture di gas russo, che includono un tetto ai prezzi.

C’è poi un impegno di adottare proposte per proteggere meglio i consumatori in futuro.

– foto agenziafotogramma.

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