Dalla frutta alla verdura al pane fresco, ogni Italiano spreca 7 etti di cibo a settimana

Dalla frutta alla verdura al pane fresco, ogni Italiano spreca 7 etti di cibo a settimana

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Lo spreco alimentare in Italia è in costante aumento, con un incremento del 45,6% nel 2024. I motivi principali sono una cattiva gestione della spesa familiare, un incremento dei consumi e offerte promozionali che spingono all’eccesso. Ciò porta a una media di 683,3 grammi di cibo gettati a settimana per persona. Tuttavia, c’è una consapevolezza crescente tra i consumatori sull’importanza di combattere lo spreco: l’88% congela i cibi, l’86% utilizza quelli scaduti ma ancora buoni e il 29% cerca ricette creative per evitare di buttarli. Cambiare comportamenti e avere accesso a mercati più efficienti potrebbe migliorare la situazione.

Lo spreco alimentare in Italia: un problema in aumento

Il 2024 ha visto un aumento del 45,6% nello spreco alimentare in Italia, con 683,3 grammi di cibo pro capite gettati ogni settimana. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher International, frutta, verdure, pane fresco e insalate sono tra gli alimenti più sprecati a causa di una cattiva gestione della spesa familiare e delle abitudini dei consumatori.

Il rapporto evidenzia che il 42% degli intervistati butta via frutta e verdura perché marciscono in fretta, il 37% perché sono considerati vecchi. Inoltre, il 37% dimentica gli alimenti in frigorifero, solo il 23% programma i pasti settimanali e solo il 25% si impegna a rielaborare gli avanzi. Questo comportamento è considerato un “tragico paradosso” considerando che milioni di italiani sono costretti a chiedere aiuto per cibo.

Le offerte promozionali sono state anche criticate per incentivare gli acquisti e quindi lo spreco alimentare. Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, suggerisce che un accesso più facile a mercati locali e indicazioni più chiare in etichetta potrebbero contribuire a ridurre lo spreco. Tuttavia, c’è la promessa di un cambiamento, con percentuali significative di italiani che adottano comportamenti anti-spreco come il congelamento dei cibi, l’utilizzo degli alimenti scaduti ma ancora buoni e la ricerca di ricette creative per evitare gli sprechi.

Nonostante la situazione attuale, c’è la speranza di un cambiamento positivo verso una gestione più efficiente degli alimenti e una riduzione dello spreco in Italia.

Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Settembre 2024, 05:30

Spreco alimentare in Italia: un problema in crescita

Il fenomeno dello spreco alimentare in Italia sembra essere in continuo aumento. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International del 2024, nel corso dell’anno precedente è stato registrato un aumento del 45,6%. Ogni settimana, 683,3 grammi di cibo pro capite finiscono nella spazzatura, rispetto ai 469,4 grammi registrati nell’agosto del 2023.

Le cause di questo spreco sono da attribuire a una cattiva gestione della spesa familiare, a un aumento dei consumi e a una preferenza per cibi di qualità inferiore, influenzata da logiche low cost. Frutta, verdura, pane fresco e insalate sono solo alcuni dei prodotti che finiscono spesso nella spazzatura. Molti consumatori ammettono di gettare alimenti perché li ritengono vecchi o perché vanno subito a male una volta conservati in frigorifero.

I comportamenti dei consumatori contribuiscono ulteriormente a questo problema: molti dimenticano gli alimenti in frigorifero, pochi programmano i pasti settimanali e la maggior parte non si impegna a rielaborare gli avanzi per evitarne lo spreco. Questa pratica assume un significato ancora più grave se si considera che milioni di italiani si trovano in stato di bisogno alimentare.

Per contrastare lo spreco alimentare, è necessario sensibilizzare i consumatori e promuovere comportamenti anti-spreco. Congelare i cibi, utilizzare quelli scaduti ma ancora buoni e cercare ricette creative per utilizzare gli avanzi sono solo alcune delle azioni che gli italiani possono adottare. Inoltre, è importante ridurre l’acquisto impulsivo spinti da offerte promozionali e favorire un accesso più semplice a mercati e negozi di vicinato, oltre a fornire indicazioni chiare in etichetta sugli alimenti.

È ora di combattere insieme lo spreco alimentare e adottare comportamenti più responsabili verso il cibo che abbiamo a disposizione.

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