Deepfake: il nuovo DDL sull’intelligenza artificiale prevede fino a 5 anni di galera
L’intelligenza artificiale è stata al centro della discussione a Uno Mattina, con particolare attenzione al nuovo disegno di legge sull’IA (DDL) che prevede l’introduzione di un bollino per identificare video e foto fake creati tramite modelli e software. Riccardo Croce, vice questore della polizia postale, ha sottolineato l’importanza di essere cauti, considerando che l’evoluzione dell’IA può essere sia un bene per il progresso umano e sociale, sia un’arma potente per chi intende nuocere.
Facebook e Instagram sono finiti nel mirino della Commissione UE, che accusa Meta di stimolare la dipendenza nei bambini. Rosanna Marzocca, avvocato esperto in materia, ha sottolineato che il DDL recentemente approvato prevede un aumento delle pene per i reati commessi con l’uso dell’IA. Il governo italiano è determinato a scoraggiare l’utilizzo di tali sistemi per fini illegali, implementando sanzioni più severe.
Le pene previste dal DDL includono inasprimenti per i reati che coinvolgono l’IA, come truffa, sostituzione di persona, frode informatica e deepfake, portando a una pena aumentata di un terzo, con la possibilità di arrivare fino a 5/6 anni di reclusione. L’aggravante specifica prevista per questi crimini lascia ampia discrezionalità al magistrato nel determinare la pena.
La difficoltà nel risalire all’autore di video fake generati con l’IA è un problema comune, ma la tempestività nell’agire è fondamentale. Denunciare tempestivamente e superare l’imbarazzo sono passi cruciali per contrastare la diffusione di contenuti illeciti. La collaborazione tra autorità e piattaforme online è essenziale per rimuovere rapidamente i materiali dannosi.
In caso di vittimizzazione, è importante rivolgersi prontamente alle forze dell’ordine e cercare di individuare e rimuovere il contenuto diffamatorio. La protezione dei dati personali è essenziale per evitare conseguenze legali gravi, come la reclusione fino a 5 anni per la diffusione di materiale artificioso dannoso.
La normativa in materia di diffusione di immagini fasulle è stata inserita nel codice penale, prevedendo sanzioni anche in termini pecuniari per chi arreca danni ingiusti tramite la condivisione di contenuti falsi. È fondamentale prestare attenzione e agire con prudenza nell’uso dell’IA e nella diffusione di informazioni online, al fine di tutelare la sicurezza e l’integrità delle persone.