Def e manovra: sgravi per i neoassunti under 35 e lotta all’evasione
Sgravi per i neoassunti under 35, nessun aumento delle tasse, ma semmai una riduzione della pressione fiscale e lotta all’evasione. Sono questi tre dei punti fondamentali su cui verterà il def 2017 ,che verrà presentato il prossimo 10 aprile. All’interno della stessa cornice prenderà forma la manovra da 3,4 miliardi di euro che Palazzo Chigi varerà entro il 30 aprile insieme ad un pacchetto per sviluppo per le aree terremotate, con misure ad hoc per la ripresa delle imprese delle zone colpite dal sisma.
L’esecutivo punta sulla carta giovani e statali. Dunque, nel def sono attesi il taglio totale del cuneo contributivo per tre anni (circa 8mila euro l’anno di sconto) solo per i neo assunti under 35 e lo sblocco degli aumenti (85 euro mensili in media) per i dipendenti pubblici con una posta aggiuntiva da 1,2 miliardi. L’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un taglio strutturale del costo del lavoro selettivo sui neoassunti, in modo che non gravi eccessivamente sulle casse dello Stato, ma assicuri coerenza con le decontribuzioni degli anni precedenti che volgono al termine.
La decontribuzione dovrebbe essere valida solo per le assunzioni a tempo indeterminato delle persone con meno di 35 anni che entrano nel mercato del lavoro. Il meccanismo dovrebbe essere quello della “dote personale”: il giovane ha diritto a uno sgravio triennale (se viene assunto prima dei 32 anni, altrimenti l’incentivo dura meno e comunque fino al compimento del 35esimo anno) quando firma il primo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Se il giovane ha già avuto un impiego stabile ma lo ha perso, lo sgravio sarà assegnato solo se è durato meno di 3 anni e fino al raggiungimento di un triennio di decontribuzione. Pertanto, nel 2018 dovrebbero poter ottenere lo sgravio triennale i nati dal 1983 in poi (e i più grandi al massimo per qualche mese). Per avere lo sgravio triennale completo bisognerà essere nati dal 1986 in poi. L’incentivo sarà valido su tutto il territorio nazionale. Alla base dell’intervento anche l’esperienza della precedente decontribuzione che, riguardando tutti, è stata utilizzata solo per meno di un terzo per gli under 30 (362.000 su 1,17 milioni di assunzioni con l’esonero).
Intanto, Padoan e i tecnici del Mef lavorano alla “manovrina” pari allo 0,2% del pil chiesta da Bruxelles per evitare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Per reperire le risorse, il Tesoro punta a tagli della spesa e lotta all’evasione Iva, mentre sono esclusi al momento interventi sulle accise. Uno dei punti chiave per raccogliere denaro e far quadrare i conti, sarà il taglio della spesa intermedia dei ministeri.
Infine, nel prossimo def dovrebbe trovare spazio anche la cifra per il rinnovo del contratto degli statali con altri 1,2 miliardi di differenziale tra quel che già c’è (sempre 1,2 miliardi) e quel che deve ancora essere messo in budget. Sono necessari circa 2,5 miliardi per un aumento medio di 85 euro, come concordato tra la ministra Marianna Madia e i sindacati negli scorsi mesi.