Di Maio “Non possiamo attaccare Governo per imitare Salvini”

Di Maio “Non possiamo attaccare Governo per imitare Salvini”

Giuseppe Conte e Luigi Di Maio durante l’incontro con i cittadini del VI municipio in vista delle amministrative di ottobre (Roma – 2021-09-14, LUIGI MISTRULLI) p.

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la foto e’ utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e’ stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate
ROMA – “Non credo sia opportuno assumere decisioni che disallineano l’Italia dall’alleanza Nato e dalla Ue.

Non credo sia opportuno mettere nella risoluzione che impegna il Presidente del Consiglio ad andare in Consiglio europei frasi o contenuti che ci disallineano di fatto dalle nostre alleanze storiche.

L’Italia non è un Paese neutrale, ma è all’interno di alleanze storiche da molto tempo grazie ai nostri padri fondatori.

Come credo che serva la massima compattezza per ottenere il tetto massimo al prezzo del gas.

Non credo che possiamo stare al Governo e poi un giorno sì un giorno no per imitare Salvini si vada ad attaccare il Governo”.

Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlando con i giornalisti.

Riferendosi, senza nominarlo, al presidente del M5s Giuseppe Conte.

“Io credo che è normale che ci sia un elettorato disorientato – ha aggiunto Di Maio – Non abbiamo mai brillato alle amministrative, ne sono testimone, ma non siamo neanche mai andati così male.

Questo succede quando anche il nostro elettorato è disorientato.

Credo che il M5s debba fare un grande sforzo di democrazia interna.

Anche su questo, non veniamo da una grande storia di democrazia interna, ma proprio per questo, anche rispetto a un nuovo corso, servirebbe maggiore inclusività, più dibattito interno, anche includere di più persone esterne che chiedono di essere coinvolte”.

“Ma non si può dare sempre la colpa agli altri, non si può risalire all’elezione del Presidente della Repubblica per dire che le amministrative sono andate così male – ha aggiunto – Credo che bisogna assumersi anche un pò delle responsabilità rispetto a un’autoreferenzialità che andrebbe superata.

Lo dico a voi perchè non esiste un posto dove poterlo dire oggi”.

“Noi – ha concluso – siamo una forza politica che ambisce a guardare al 2050, ma che in realtà sta guardando a rima del 2018, che era un altro mondo.

E c’è una radicalizzazione in corso, che sinceramente, anche rispetto alla politica estera e alle alleanze in corso vede in questo momento un’ambiguità su cui io non concordo”.

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