Diete basate su intolleranze alimentari, per gli esperti solo una bufala
Gli esperti sono tutti d’accordo: non c’è alcun rapporto tra allergie/intolleranze alimentari ed obesità. A mettere in guardia tutti coloro che soffrono di sovrappeso o obesità e si sono sottoposti a dieta dimagrante sulla base di eventuali intolleranze alimentari ci pensa la Società Italiana di Diabetologia (Sid) insieme con l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (Adi), l’Associazione Medici Diabetologi (Amd), l’Associazione Nazionale Dietisti (Andid), la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu), la Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (Sinupe) e la Società Italiana dell’Obesità (Sio).
L’obiettivo è di far fronte al “dilagare di diete pseudo-scientifiche” e di “pseudo-intolleranze diagnosticate con i metodi più fantasiosi” così da “smascherare i ‘ciarlatani delle diete’ e proteggere i cittadini”.
Negli ultimi anni vi è stata una vera e propria esplosione, soprattutto sul web e sui social network, di regimi alimentari restrittivi, basati su test diagnostici di “intolleranza alimentare” eseguiti su vari campioni biologici (sangue, saliva, capelli) e proposti come in grado di individuare le cause del sovrappeso. La Sid mette in guardia gli italiani da queste ‘bufale’, spesso via web.
Secondo gli esperti, infatti, le informazioni relative a queste diete per dimagrire derivano da siti internet dedicati alla medicina alternativa: l’utilizzo di test per la diagnosi di intolleranze alimentari, in particolare quelli elettrodermici o basati sulla frequenza cardiaca e l’iridiologia, non sono supportati da evidenze scientifiche. Per questo motivo, la società di diabetologia, in collaborazione con diverse altre associazioni quali quella dei nutrizionisti, dei dietisti e molte altre, ha stilato un documento nel quale viene analizzato il rapporto tra intolleranze alimentari e obesità.
Ebbene, alla domanda se esista un legame tra intolleranza alimentare e sovrappeso/obesità, gli esperti rispondono con un deciso no. “Non esiste alcune legame – affermano – tra eventuali allergie alimentari e sovrappeso, e non esistono prove scientifiche in grado di validare gli strumenti di ‘diagnosi’ spesso utilizzati per sostenere il nesso tra intolleranze e obesità. Tali metodologie diagnostiche, come ad esempio il dosaggio degli anticorpi IgG4 alimento-specifici – avvertono – non sono infatti riconosciute dalla letteratura scientifica. La positività di questo test non indica infatti una condizione di allergia o intolleranza alimentare, ma una semplice risposta fisiologica del sistema immunitario all’esposizione ai componenti presenti negli alimenti”.
Alla terapia nutrizionale per la perdita di peso deve essere associato un cambiamento dello stile di vita, che – raccomandano gli esperti – includa anche un’attività fisica regolare di moderata intensità, della durata di almeno 30 minuti per cinque giorni a settimana. Per aiutare i bambini in sovrappeso, invece, “è necessario che il cambiamento comportamentale coinvolga l’intera famiglia. In sintesi, creare un legame tra allergie/intolleranze alimentari e obesità rischia solo di essere un alibi pericoloso per la salute dei cittadini e un business per alcuni portatori di interesse. La sana e tradizionale dieta mediterranea resta sempre la risposta giusta e la migliore per uno stile di vita salutare”, concludono.