Difficoltà nel risveglio: l’influenza dell’inerzia del sonno su alcune persone
Quando si tratta di alzarsi al mattino, ci sono due categorie di persone ben distinte: quelle che al primo suono della sveglia si buttano giù dal letto con un’energia invidiabile e quelli che, invece, posticipano il momento del risveglio in tutti i modi possibili, facendo una gran fatica ad alzarsi. E no, non si tratta solo di pigrizia e di volersi godere ancora un po’ il calore delle coperte e del cuscino: in alcuni casi si tratta di inerzia del sonno.
Non è nulla che debba destare preoccupazione e non si tratta nemmeno di una malattia, ma resta comunque un “problema” che riguarda il sistema elettrico cerebrale, che impedisce un facile risveglio a prescindere dalla ore di sonno che si sono dedicate al riposo e che, per chi ne soffre, è importante comprendere e capire. Ma di cosa si tratta esattamente?
Cos’è l’inerzia del sonno?
Quando si parla di inerzia del sonno, si intende una compromissione delle prestazioni sensoriali-motorie e cognitive che si manifesta subito dopo il risveglio. Una dissociazione e una mancanza di sincronia tra la percezione che si ha di essere svegli e le capacità sensoriali e di integrazione, che risultano essere rallentate.
In questo caso, quindi, l’attività elettrica di alcune aree anteriori del cervello si possono considerare nella norma, quello che è più lento, invece, sono delle aree posteriori del cervello, che non permettono ad alcune aree cerebrali di risvegliarsi contemporaneamente. Tradotto in termini più semplici, quando si è soggetti a inerzia del sonno, nel momento del risveglio accadrà che la coscienza sarà vigile, mentre il corpo dovrà attendere qualche minuto in più prima di attivarsi totalmente.
Le cause: perché è così difficile svegliarsi?
Come visto, quindi, le cause che determinano l’inerzia del sonno non hanno nulla a che vedere con la malavoglia, la noia, la stanchezza o semplicemente il piacere di starsene a letto nel caldo abbraccio delle coperte, ma tutto dipende da uno stato fisiologico di chi ne soffre.
Nonostante, poi, non siano ancora state ben identificate le cause che portano all’inerzia del sonno, è chiaro che ci sono dei fattori che ne aumentano l’effetto. Tra questi, per esempio, ci sono:
la carenza delle giuste ore di sonno;
una scarsa igiene del sonno, ovvero abitudini sregolate;
insonnia e apnee notturne;
i risvegli improvvisi durante la notte;
narcolessia.
Potenziali colpevoli, inoltre, potrebbero essere farmaci o integratori che possono alterare la normale capacità di alzarsi e la quiete del sonno stesso.
Rischi e conseguenze dell’inerzia del sonno
Una certa percentuale di inerzia del sonno è sperimentata da tutti, senza che questo crei nessun tipo di problema. Accade però che in alcuni casi si possa manifestare anche in forma più grave tanto da necessitare un vero e proprio intervento terapeutico.
Tra le conseguenze legate all’inerzia del sonno in forma più grave, infatti, ci sono effetti anche di lunga durata come:
avere scarse capacità motorie e percettive;
la compromissione delle prestazioni cognitive;
un deficit a livello della vigilanza psicomotoria;
la riduzione delle tempistiche di reazione ad eventi e stimoli esterni;
la diminuzione dell’attenzione.
Oltre poi a generare uno stato di annebbiamento e confusione mentale al risveglio, una riduzione della propria capacità di vigilanza a reazione e sonnolenza. Tutti aspetti che possono compromettere la vita di chi ne soffre e le attività quotidiane.
Come superare l’inerzia del sonno e svegliarsi più attivi
Effetti che si possono cercare di combattere e alleviare, attuando una serie di accorgimenti. Primo fra tutti quello di rivolgersi a uno specialista per avere una corretta diagnosi dl problema. E in seguito favorendo un sonno e un risveglio migliore attraverso azioni mirate e che possano alleviare i sintomi dell’inerzia del sonno.
Per esempio provando la manipolazione del sonno, ovvero programmando il risveglio vero e proprio in una delle fasi più vicine a quello naturale. Oppure migliorando le proprie abitudini, evitando di privarsi delle ore di sonno e adottando una corretta igiene dello stesso, agendo sulla salute e sulle abitudini personali (banalmente evitando l’uso dei dispositivi elettronici prima di dormire).
E infine provando anche ad adottare i cosiddetti allarmi intelligenti, dei dispositivi che controllano il proprio stato corporeo e che vi indicano il momento migliore per svegliarvi.
Le buone abitudini del sonno per combattere l’inerzia
Ma non solo. Per combattere al meglio l’inerzia del sonno, è possibile anche adottare tutta una serie di buone abitudini che migliorino la qualità del vostro dormire e degli ambienti in cui lo fate. Per esempio controllandone la temperatura e l’assenza di luce, così come il grado di silenzio e tranquillità della camera.
Una volta svegli, poi, benissimo aprire le finestre ed esporsi al freddo (o anche lavarsi il viso e bevendo un bel bicchiere di acqua fresca) come una sorta di shock termico di piccolo impatto ma molto utile per risvegliare il corpo.
Anche l’attività fisica fa benissimo come deterrente all’inerzia del sonno, poiché stimola la produzione di cortisolo, l’aumento della pressione sanguigna e svolge un’azione di ricarica naturale. Esattamente come il fare una bella colazione, consumando alimenti che vi donino energia a lunga durata, come yogurt e biscotti, un bel caffè o un tè e avendo cura di dedicarsi il tempo necessario.
Pochi e piccoli accorgimenti che migliorano l’inerzia del sonno e che vi faranno svegliare più facilmente e in forma.