Disabile costretta a prostituirsi dal compagno per pagare l’affitto
Disabile costretta dal compagno a prostituirsi. Viveva segregata in casa e picchiata dal suo convivente. I soldi ottenuti dalle prestazioni servivano per la spesa e per l’affitto.
Protagonista di questo incubo è una 28 enne disabile mentale. La donna viveva da sei anni con il compagno 55 enne a Partinico, vicino Palermo. Sette anni fa è iniziata la loro storia, poi il desiderio di andare a vivere insieme. Il nido d’amore però si è trasformato in una trappola per la ventottenne.
L’incubo
La disabile era costretta a vivere in casa, blindata da un lucchetto dietro la porta. Prima di uscire il compagno sbarrava le finestre di casa con delle tavole di legno. Spesso era costretta dal compagno a prostituirsi in cambio di 20 euro o un po’ di spesa. I rapporti avvenivano anche con più uomini contemporaneamente. Un compagno “padrone” che la picchiava se provava a ribellarsi. L’incubo è durato sei anni fino a quando la donna ha trovato il coraggio di raccontare tutto alla polizia. Si è fatta accompagnare dal padre in caserma per esporre denuncia contro il convivente. La disabile ha raccontato agli agenti di aver subito delle aggressioni da parte del compagno, in un’occasione le aveva rotto il setto nasale. Per le gravi violenze aveva subito anche un’interruzione di gravidanza.
L’arresto
Dopo la denuncia sono scattate le indagini dei poliziotti partinicensi guidati dal capitano Marco Pisano. Il sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Palermo, Sirio De Flammineis, ha chiesto e ottenuto l’arresto del cinquantenne. L’uomo, adesso è accusato di schiavitù, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. È in arresto e in attesa di essere interrogato dai magistrati.
La donna ora è tornata a casa e i familiari l’hanno riaccolta a braccia aperte. Già in passato avevano provato in ogni modo a convincerla a troncare la relazione con quell’uomo.