Discendenti di un crimine globale
La gestazione per altri è considerata un “reato universale” solo in Italia, ma il diritto internazionale non lo riconosce. La legge approvata a luglio 2023 rende punibile chi pratica la surrogazione di maternità all’estero. Nonostante la pratica sia già illegale nel Paese, la nuova legge impone il monitoraggio delle registrazioni di nascita di bambini nati da GPA. Ci sono dubbi sulla sua applicabilità e sul suo impatto sulle famiglie coinvolte. Esistono alternative, come la gestazione solidale, respinte dal Parlamento. In tutto ciò, i bambini nati da surrogazione sono i veri protagonisti, vulnerabili e privati di diritti.
La gestazione per altri in Italia: un “reato universale”
La gestazione per altri è considerata un “reato universale” in Italia, nonostante il diritto internazionale non funzioni in questo modo. La recente approvazione di un progetto di legge sulla maternità surrogata ha sollevato diversi interrogativi, in particolare riguardo alle famiglie italiane che intendono ricorrere alla GPA e a coloro che hanno già avuto figli tramite surrogazione di maternità. Inoltre, si pone il dilemma su cosa accadrà ai bambini, considerati figli di un reato universale.
Il reato di surrogazione di maternità è già illegale in Italia secondo la legge vigente. Tuttavia, il nuovo provvedimento estende la punibilità del reato anche a chi pratica la gestazione per altri all’estero. Questo solleva dubbi sul potere dell’Italia di punire tali pratiche se sono legali altrove.
Nonostante la già esistente legislazione contro la GPA in Italia, l’approvazione di questa nuova legge comporterà delle implicazioni significative. Le famiglie coinvolte nella gestazione per altri potrebbero trovarsi in situazioni legali complesse e impreviste, con conseguenze emotive ed economiche difficili da affrontare.
Infine, è fondamentale considerare il benessere dei bambini coinvolti in queste pratiche. La loro situazione rischia di diventare ancora più delicata e incerta a causa delle normative in atto. È necessario trovare soluzioni etiche e valide che tutelino i diritti dei minori coinvolti, senza renderli vittime di un sistema giuridico conflittuale.
La gestazione per altri: un “reato universale” solo in Italia
La recente approvazione della legge italiana che dichiara la gestazione per altri un “reato universale” pone diversi interrogativi sull’applicazione del diritto internazionale e sulle conseguenze per le famiglie coinvolte. La normativa, che estende la punibilità del reato anche alle pratiche all’estero, solleva dubbi sulla sua efficacia e coerenza con i principi giuridici internazionali.
Le famiglie italiane che hanno fatto ricorso alla GPA si trovano ora in una situazione di incertezza e rischio, con la necessità di affrontare complicati procedimenti giudiziari. La legge, se confermata, potrebbe comportare conseguenze emotive ed economiche insostenibili per coloro che hanno avuto figli tramite surrogazione di maternità all’estero.
Inoltre, i bambini nati da gestazione per altri rischiano di essere coinvolti in un iter giudiziario lungo e doloroso, con implicazioni profonde sul loro benessere e identità. La normativa, seppur motivata dalla volontà di contrastare il “turismo procreativo”, solleva dubbi sulla sua coerenza con i principi di giustizia e tutela del minore.
L’importanza di riflettere su alternative regolamentate, come la gestazione per altri solidale, emerge come possibile soluzione per conciliare esigenze etiche ed emotive delle famiglie coinvolte. In un contesto complesso e divisivo, è fondamentale considerare l’interesse dei bambini e garantire loro la protezione e l’amore di genitori presenti e amorevoli.
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