Disoccupazione giovanile al 36,4%, ai minimi dal 2012
La buona notizia è che in Italia il tasso di disoccupazione ad ottobre scende all’11,6% quella brutta è che meno italiani nello stesso mese hanno cercato lavoro. Nel mese di ottobre la stima degli occupati cala lievemente rispetto a settembre (-0,1%, pari a -30 mila unità).
La flessione è attribuibile alle donne a fronte di una sostanziale stabilità per gli uomini e riguarda tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Diminuiscono, in questo mese, i dipendenti a tempo indeterminato, mentre crescono quelli a termine e restano stabili gli indipendenti.
La minore partecipazione al mercato del lavoro a ottobre, in termini sia di occupati sia di persone in cerca di lavoro, si associa all’aumento della stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +82 mila). Tale crescita compensa in parte il forte calo registrato a settembre (-0,8%). L’aumento interessa entrambe le componenti di genere e le classi di età fino a 49 anni. Il tasso di inattività sale al 35,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali.
Questi dati di ottobre sono particolarmente importanti: si tratta del primo mese dell’ultimo trimestre dell’anno, quello che deciderà se l’Italia centrerà i suoi obiettivi di crescita per il 2016. E le indicazioni che arrivano dall’Istituto di statistica sono di un mercato del lavoro più debole rispetto a settembre. Su base annua infatti il numero di italiani al lavoro continua a essere positivo, sono 22,7 milioni, 174 mila in più rispetto a ottobre del 2015 (+0,8%).
Il tasso di disoccupazione tra i giovani under25, a ottobre scende al 36,4% (-0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente.), che è il valore più basso dallo stesso mese del 2012, ovvero da quattro anni. E’ quanto emerge guardando a ritroso le serie storiche dell’Istituto.
La crescita su base annua del Pil dell’Italia non toccava cifra tonda da cinque anni. Il rialzo tendenziale dell’1% raggiunto dal Prodotto interno lordo sia nel primo trimestre che nel terzo del 2016 è, infatti, il più alto dal secondo trimestre del 2011 (quando era stato registrato un +1,5%).
Migliora anche il Pil acquisito per quest’anno. La variazione acquisita per il 2016 è infatti pari a +0,9%. Le stime del governo sul 2016 indicano una crescita (grezza) dello 0,8%.