Dj Fabo, Cappato indagato: i pm chiedono l’archiviazione del caso
La storia di Dj Fabo è stata una delle più toccanti dell’ultimo anno. Volato in Svizzera per poter ricorrere all’eutanasia, è stato aiutato da Marco Cappato, politico e promotore del Congresso mondiale per la libertà di ricerca e della campagna “Eutanasia legale”. Cappato è stato così indagato per aiuto al suicidio.
La procura milanese ha chiesto l’archiviazione del caso. “Il diritto alla dignità umana ha lo stesso valore del diritto alla vita – si legge nel fascicolo – lesa da dolori fisici non controllabili e insopportabili, sofferenze «indegne», malattia incurabile e prognosi ineluttabile”.
Cappato, dopo la sua autodenuncia, ha così commentato la richiesta della procura: “Prendo positivamente atto della richiesta avanzata dalla procura. In attesa della decisione del gip, posso confermare che è in corso e continuerà l’azione di aiuto alle persone che vogliono ottenere, in Italia o all’estero, l’interruzione delle proprie sofferenze, eventualmente anche attraverso l’assistenza medica alla morte volontaria in Svizzera”.
Le parole dei pm
Secondo i pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Sara Arduini, le pratiche di suicidio assistito “non costituiscono una violazione del diritto alla vita quando siano connesse a situazioni oggettivamente valutabili di malattia terminale o gravida di sofferenze o ritenuta intollerabile o indegna dal malato stesso. La giurisprudenza, anche di rango costituzionale e sovranazionale, ha inteso affiancare al diritto alla vita tout court il diritto alla dignità della vita inteso come sinonimo dell’umana dignità”.