Donna uccisa dal vicino nel cagliaritano: “Il pappagallo mi insultava”

Donna uccisa dal vicino nel cagliaritano: “Il pappagallo mi insultava”

Donna uccisa con undici coltellate dal vicino di casa: la colpa è del suo pappagallo.

La vicenda

La donna è stata uccisa davanti alle amiche che l’avevano accompagnata nella consueta passeggiata al parco in un paese vicino Cagliari. Per l’omicidio della donna, 60 anni, è stato arrestato un suo vicino. Si tratta di un 46enne Ignazio Frailis, che davanti al pm si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il movente del delitto sarebbero le frequenti liti tra i due. Litigavano per i cani e i gatti che l’uomo teneva in casa, ma soprattutto per il pappagallo della donna, che ripeteva frasi ingiuriose nei confronti di Frailis.

Frailis, era solito frequentare lo stesso parco della vicina quasi ogni giorno. Vederla ha scatenato l’ira dell’uomo, il quale ha afferrato un coltello e le si è scagliato contro. L’ha colpita con un primo fendente, lei ha cercato di fuggire e lui l’ha inseguita.

Un’amica ha cercato di difenderla, ma è stata anche lei ferita di striscio. Frailis si è avventato poi su Contu e le ha inferto le altre coltellate. Quindi si è allontanato.

Sono intervenute le forze dell’ordine e il 118 allertati dalle amiche, ma per la donna non c’era più nulla da fare. Frailis è stato rintracciato poco più tardi dai carabinieri ed è stato arrestato.

Raptus o premeditazione?

Il pm punta alla premeditazione. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un incontro casuale o se Frailis avesse teso un agguato alla vicina. Il delitto è quindi legato a problemi di vicinato che si trascinavano da anni. Oltre al fastidio suscitato dal volatile non sarebbe l’unico motivo all’origine del rancore verso la vittima.

Appena mezz’ora dopo il delitto, Frailis si era presentato in caserma accompagnato dallo zio, con il quale viveva, e con il suo avvocato.

I militari hanno sequestrato all’uomo il coltello a serramanico, ancora macchiato di sangue, con il quale era stato consumato l’assassinio e lo hanno poi accompagnato nel carcere di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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