Dopo 22 anni di carcere, l’assassino di Monica Moretti torna in libertà e attacca un’altra donna

Dopo 22 anni di carcere, l’assassino di Monica Moretti torna in libertà e attacca un’altra donna

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Raimondo Gaspa, 52 anni, è stato arrestato nel 2002 a Sassari, in Sardegna, per il femminicidio di Monica Moretti, una dottoressa di 38 anni. L’uomo, dopo aver trascorso 22 anni dietro le sbarre, è stato rilasciato il 21 aprile del 2024, ma poco dopo è stato nuovamente arrestato per molestie nei confronti di una giovane di 20 anni.

Gaspa aveva appena lasciato il carcere di Rebibbia, dove aveva scontato la sua pena per l’omicidio di Monica Moretti, quando ha ripetuto le sue azioni violente nei confronti di un’altra donna, la fidanzata di un detenuto che aveva conosciuto in prigione.

Durante i colloqui con i parenti del detenuto, Gaspa aveva conosciuto la ragazza e le molestie sono iniziate da lì. Non appena è stato rilasciato, ha iniziato a inviare messaggi e chiamate alla ragazza, con proposte di natura sessuale, minacce e molestie costanti. La giovane, spaventata, ha persino deciso di cambiare residenza prima di trovare il coraggio di denunciare il tutto.

L’uomo è stato arrestato nuovamente per stalking e riportato nel carcere di Regina Coeli, al fine di evitare la ripetizione della tragedia avvenuta 22 anni prima.

Nel 2002, Gaspa aveva ucciso Monica Moretti con 51 coltellate dopo che lei aveva respinto le sue avances. L’uomo aveva iniziato a molestarla quando era ricoverata in ospedale, dove lei lavorava come urologa. L’ha uccisa nella sua mansarda infilandole un coltello in gola.

Inizialmente condannato all’ergastolo in appello, la sentenza è stata poi annullata dalla Cassazione. Gaspa ha poi scontato una pena di 22 anni di carcere.

Il nuovo arresto di Raimondo Gaspa ha riportato alla luce l’indignazione per quanto accaduto nel 2002. I familiari di Monica Moretti avevano dichiarato che l’uomo avrebbe dovuto rimanere in prigione per sempre.

Secondo il giudice che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, Gaspa dimostra “un irrefrenabile impulso criminale” che lo ha portato a ripetere gravi crimini, dimostrando una vera e propria serialità nel suo comportamento.

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