Draghi “Il Sud è al centro dell’azione del Governo”
Roma 04/05/2022
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi riceve a Palazzo Chigi il Primo Ministro del Giappone Fumio Kishida
Nella foto: il Presidente del Consiglio Mario Draghi durante le dichiarazioni nella Sala dei Galeoni (ROMA – 2022-05-04, FABIO CIMAGLIA) p.
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SORRENTO – “Dalla formazione di questo Governo, il Sud è al centro dell’azione dell’Esecutivo, delle nostre politiche di rilancio del Paese.
Vogliamo che il Mezzogiorno torni ad avere la centralità che merita, in Italia e in Europa”.
Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del suo intervento al forum Verso Sud, organizzato da The European House – Ambrosetti.
Il premier fissa l’obiettivo: far diventare il “Mezzogiorno protagonista delle grandi sfide dei nostri tempi.
L’evoluzione delle politiche pubbliche per il Meridione è spesso rappresentata come una successione di inevitabili sprechi, fallimenti – spiega Draghi -.
La storia economica del Sud nel secondo dopoguerra è però più complessa di come raccontano questi pigri pregiudizi.
Dagli anni ’50 fino alla crisi petrolifera del ’73, sospinto anche dagli investimenti pubblici, il Sud è cresciuto a una velocità superiore al Nord”.
“In quel periodo il rapporto tra il prodotto interno lordo pro capite del Mezzogiorno e quello del Centro-Nord è migliorato di 10 punti percentuali, dal 55 al 65%.
Tra la seconda metà degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, le politiche di investimento hanno contribuito a restringere la forbice tra Nord e Sud, con impatti positivi sull’occupazione.
Il Sud non era, e non è, dunque destinato a rimanere indietro.
Prenderne atto – afferma Draghi – non vuol dire cedere ‘all’inconsistente miraggio di un diverso corso della nostra storià, per citare il meridionalista Manlio Rossi-Doria.
Vuol dire individuare come questo corso possa essere corretto, nell’interesse di tutti.
Il Mezzogiorno ha tutto il potenziale per convergere rapidamente verso il Centro-Nord”.
“Serve prima di tutto la giusta collaborazione tra investimenti pubblici e privati – sottolinea il premier -.
Serve rafforzare la capacità amministrativa, a partire dalla giustizia, formare le competenze necessarie.
E serve puntare sui talenti troppo spesso lasciati ai margini, a partire dai giovani e dalle donne”.
“L’Italia e l’Unione Europea devono collaborare per agevolare questo processo”, prosegue Draghi, che cita i fondi del Pnrr (destinati per il 40% al Sud) come strumento per ridurre “i divari territoriali nei servizi, in particolare nell’istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università”.
– foto agenziafotogramma.
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