Due organizzazioni non governative portano la Commissione europea davanti al Tribunale dell’Unione europea per obiettivi climatici “inadeguati”

Due organizzazioni non governative portano la Commissione europea davanti al Tribunale dell’Unione europea per obiettivi climatici “inadeguati”

Le Ong Glan e Can Europa hanno intentato una causa legale contro la Commissione europea per non affrontare efficacemente il cambiamento climatico, violando i diritti umani. La sentenza potrebbe essere storica, poiché potrebbe portare alla prima decisione in materia climatica. Le Ong sostengono che l’obiettivo del 55% di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030 non sia sufficiente e chiedono un obiettivo più ambizioso del 65%. La Commissione europea ha chiesto di archiviare il caso, ma le Ong sperano in una sentenza favorevole che faccia rispettare l’urgenza di agire per il clima.

La sfida legale per il cambiamento climatico

Le Ong Glan e Can Europe hanno contestato la Commissione europea in tribunale per non affrontare efficacemente il cambiamento climatico, affermando che viola i diritti umani. La decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo ad aprile ha stabilito che gli obiettivi di emissione devono essere basati sulla scienza per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi.

La sfida legale si focalizza sull’obiettivo del 55% di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030, ritenuto giuridicamente vincolante solo a livello europeo. Le Ong chiedono una revisione delle assegnazioni nazionali di emissioni, sostenendo che la Commissione si è rifiutata di considerare un taglio più ambizioso.

I gruppi ambientalisti spingono per un obiettivo più ambizioso del 65%, cercando di far rispettare l’Accordo di Parigi per contenere i cambiamenti climatici. La Commissione europea ha contestato la sfida, ma il Tribunale dell’Ue ha concesso priorità al caso, riconoscendo l’urgenza dell’azione climatica.

Nonostante la Commissione chieda di archiviare il caso, sperando di non includerlo nel Regolamento di Aarhus, le Ong continuano la battaglia legale per una decisione storica in materia climatica nell’Unione europea, con la speranza di una sentenza favorevole nel prossimo anno.

La sfida legale per i diritti umani e il cambiamento climatico

Le Ong Glan e Can Europe hanno portato la Commissione europea in tribunale per non aver affrontato efficacemente il cambiamento climatico, violando i diritti umani. La sentenza potrebbe essere la prima del genere in materia climatica.

Secondo Gerry Liston del Global legal action network, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che gli Stati sono obbligati ad adottare obiettivi di emissione basati sulla scienza. La Commissione europea è accusata di non aver considerato una riduzione delle emissioni di gas serra oltre il 55% entro il 2030.

La Commissione ha difeso la propria posizione sostenendo che l’obiettivo del 55% è legalmente vincolante a livello europeo. Tuttavia, le Ong contestano questa interpretazione e chiedono un obiettivo più ambizioso, come il 65%. Il caso è stato portato davanti al Tribunale dell’Ue, che ha concesso la priorità alla sfida.

Le Ong ora attendono una sentenza che potrebbe influenzare il futuro delle sfide legali sul cambiamento climatico nell’Unione europea. Sperano che la Commissione venga ritenuta responsabile e che venga stabilito un precedente per azioni più incisive per contrastare il riscaldamento globale.

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