È necessaria una riforma organica per ridurre il magazzino dei crediti, secondo il Fisco e l’UPB.

È necessaria una riforma organica per ridurre il magazzino dei crediti, secondo il Fisco e l’UPB.

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L’Ufficio parlamentare di bilancio interviene in audizione al Senato sull’efficacia della riscossione coattiva dei crediti fiscali. Dalla breve descrizione dei provvedimenti adottati e proposti emerge un quadro critico: i numerosi interventi normativi non hanno risolto le inefficienze della riscossione coattiva, con ripercussioni sull’evasione fiscale e sull’equità del sistema. L’Italia mostra un elevato stock di debiti non riscossi, con una limitata efficacia nel recupero. Per affrontare il problema, è necessaria una riforma organica che preveda una cancellazione automatica dei crediti inesigibili e un migliore utilizzo delle informazioni disponibili per aumentare l’efficacia della riscossione.

Riforma della gestione del magazzino fiscale e dei crediti di riscossione: analisi dell’UPB

Il Consiglio del UPB Valeria De Bonis ha illustrato l’evoluzione dei crediti riscossi, condonati e residui negli ultimi anni, evidenziando le inefficienze che caratterizzano la riscossione coattiva e le ricadute sui crediti nel magazzino ruoli. Si è discusso anche del posizionamento dell’Italia a livello internazionale e del ruolo delle misure contenute nel DDL n. 1375 nel contesto della riforma fiscale in corso.

Le ripetute misure di definizione agevolata e annullamento dei debiti pregressi hanno generato aspettative di futuri condoni tra i contribuenti, influenzando negativamente i versamenti spontanei e la riscossione ordinaria. L’UPB sottolinea l’importanza di migliorare l’efficienza dei meccanismi di riscossione coattiva e di promuovere l’adeguamento spontaneo nei versamenti dei tributi.

Nonostante gli interventi legislativi degli ultimi anni, la riduzione dei crediti da riscuotere non è stata significativa. L’Italia mostra dati preoccupanti in termini di incidenza dei debiti non riscossi sulle entrate complessive, evidenziando la necessità di un approccio più sistematico alla gestione dei crediti pregressi.

Per ridurre il magazzino dei crediti, l’UPB suggerisce un intervento organico di riforma che punti sull’efficientamento del meccanismo di riconoscimento dell’inesigibilità dei crediti e sull’utilizzo ottimale delle informazioni a disposizione. Inoltre, si evidenzia la importanza di integrare le misure previste nel DDL con il quadro generale di riforma fiscale, evitando conflitti e garantendo un’ottimale gestione dei crediti nel lungo periodo.

Analisi dell’intervento dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio sulla gestione del magazzino fiscale

Il recente intervento dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato ha messo in luce diverse criticità legate alla gestione del magazzino fiscale da parte dell’ente della riscossione. Secondo il consigliere dell’UPB Valeria De Bonis, i numerosi interventi normativi degli ultimi anni non hanno portato a significativi miglioramenti nell’efficienza della riscossione coattiva, con ripercussioni negative sulle entrate delle Amministrazioni pubbliche.

La situazione attuale evidenzia un’elevata incidenza dei debiti non riscossi sul totale delle entrate, con il sistema italiano che si trova in una posizione critica a livello internazionale. In particolare, l’accumulo di crediti nel magazzino ruoli è influenzato da diversi fattori, tra cui la mancanza di un meccanismo di discarico automatico dei crediti inesigibili e le lunghe tempistiche per gli adempimenti richiesti all’AdER per ogni credito.

La necessità di un intervento organico di riforma è emersa chiaramente durante l’audizione, con l’UPB che ha sottolineato l’importanza di potenziare il meccanismo di riconoscimento dell’inesigibilità del credito affidato. Solo così l’agente di riscossione potrà concentrarsi sulle cartelle con maggiori probabilità di incasso, contribuendo alla riduzione del magazzino dei crediti in modo significativo.

Infine, l’UPB ha evidenziato la necessità di garantire un migliore utilizzo del potenziale informativo a disposizione dell’Agenzia delle entrate, al fine di individuare e analizzare in modo efficace il rischio di evasione e mancato pagamento. L’introduzione di nuove misure di definizione agevolata deve essere valutata attentamente, considerando il potenziale conflitto con le azioni previste per il discarico del magazzino crediti entro il 2031, come proposto dalla Commissione delegata per la riforma fiscale.

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