Economia in salute ma il peso dell’incertezza: analisi di Confcommercio-Censis
Un rapporto di Confcommercio-Censis sulla fiducia delle famiglie, presentato oggi dall’Ufficio Studi della Confederazione, fornisce un quadro dell’economia italiana. Nonostante la salute dell’economia, si riscontra l’influenza di incertezza e preoccupazione. Per il 2024 si prevede un reddito disponibile pro capite di 22.571 euro, in leggero aumento rispetto al 2023. I consumi pro capite sono stimati in 21.048 euro per il 2024, mostrando una crescita rispetto all’anno precedente.
Nonostante la buona reazione post pandemica, sia il reddito che i consumi pro-capite non hanno ancora raggiunto i livelli del 2007. Si prospetta una crescita del reddito disponibile dell’1,4% e dei consumi intorno allo 0,9% nel 2024, sempre in termini reali. Il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, esprime ottimismo riguardo alla situazione economica, attribuendo le previsioni condizionate dall’inflazione.
Il saldo tra ottimisti e pessimisti sulle aspettative future a sei mesi mostra una riduzione della fiducia rispetto all’anno precedente, soprattutto tra i giovani. Secondo il rapporto, i giovani sono le classi di età maggiormente penalizzate, con il 53,5% che ritiene che essi siano i più colpiti. La difficoltà nel “mettere su famiglia” e fare figli è attribuita principalmente alla mancanza di occupazione stabile e di un’abitazione adeguata.
Il rapporto evidenzia anche il turismo come elemento significativo dell’economia italiana, con un record di presenze nel 2023 che si sta confermando anche per l’anno in corso. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, il turismo va considerato seriamente, poiché spesso sottovalutato negli ultimi anni.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sottolinea la solidità dell’economia italiana nonostante alcune fragilità in settori specifici. L’occupazione è in crescita, il turismo è vitale e l’inflazione è sotto controllo. Tuttavia, l’incertezza sul futuro rallenta gli investimenti e i consumi. Sangalli ritiene che per riacquistare fiducia sia necessario un taglio dei tassi di interesse da parte della Bce e un’accelerazione nell’attuazione della riforma fiscale.