Effetto Brexit, acquistare un auto costerà fino a 3 mila euro in più

Effetto Brexit, acquistare un auto costerà fino a 3 mila euro in più

Una società di analisi britannica ha calcolato i costi per l’industria dell’auto basata nel Regno Unito di un’uscita dall’Unione Europea senza accordi commerciali che garantiscano un import-export senza dazi doganali. Il risultato è che acquistare un’automobile dopo la Brexit potrebbe costare agli inglesi 2400 sterline (circa 3 mila euro) in più ad automobile.
L’inizio della Brexit è stata fissata dal primo ministro Theresa May al prossimo 29 marzo da quel momento, se entrassero in vigore le norme del WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, l’aumento del prezzo medio di un veicolo sarebbe pari al 10 per cento.

Il 41 per cento dei componenti per costruirle nel Regno Unito provengono dall’estero: e su quei pezzi bisognerebbe pagare dazio. Inoltre le industrie d’auto basate in Gran Bretagna esportano l’80 per cento delle loro auto nell’Unione Europea, e anche in quel caso ci sarebbero da pagare tariffe doganali.

Le conseguenze per il mercato dell’auto

Alcune aziende automobilistiche avrebbero la tentazione di trasferire la produzione sul continente. Il costo di esportare nella Ue 200 mila auto all’anno, se si dovrà pagare dazio, sarebbe vicino a 1 miliardo di sterline in appena due anni, più che sufficiente per coprire la spesa di costruire un nuovo stabilimento in Europa, osserva lo studio. Con conseguente perdita di posti di lavoro nel Regno Unito.

La fabbrica della General Motors da cui esce la Vauxhall, il marchio della Opel inglese, rischia la chiusura dopo l’acquisto da parte della Peugeot. E la Bmw ha già reso noto che potrebbe costruire la nuova Mini elettrica in Germania invece che a Oxford.

Il governo di Theresa May ha promesso mesi fa alla Nissan che non ci saranno danni dalla Brexit: garantendo, in sostanza, che o gli accordi annulleranno il rischio di pagare dazio o il governo pagherà una compensazione alle industrie automobilistiche. Nel settore auto, che da anni è uno dei punti più positivi dell’economia britannica, cresce la preoccupazione per la Brexit.

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