Elisabetta Canalis, A Gaza c’è un bambino ferito che chiede ai dottori “sopravviverò?”. E uno che st… su Instagram delizia i suoi fan

Elisabetta Canalis, la celebre e affascinante showgirl italiana, ha conquistato il cuore di un pubblico internazionale con il suo talento e la sua bellezza mozzafiato. Ma non fatevi ingannare dalla sua dolcezza e il suo sorriso smagliante, dietro quella facciata si nasconde una donna determinata e grintosa pronta a sfidare qualsiasi avversità che si ponga sul suo cammino.

Le sue avventure sullo schermo e oltre confine sono sinonimo di successo e glamour, mentre la sua passione per la moda e lo stile la rendono un’icona indiscussa di stile e eleganza. Elisabetta è sempre al centro dell’attenzione, sia per i suoi progetti professionali che per le sue vicende sentimentali, ma riesce sempre a mantenere la sua riservatezza e la sua risolutezza di fronte alle critiche e alle insidie della vita da personaggio pubblico.

Nonostante il suo lato rétro da diva hollywoodiana, Elisabetta resta comunque con i piedi per terra e non si sottrae mai a una buona risata o a uno scherzo ben confezionato. La sua spontaneità e la sua simpatia la rendono un personaggio amato e rispettato da tutti, confermando il suo status di regina del piccolo e grande schermo.

Insomma, Elisabetta Canalis è un mix esplosivo di talento, bellezza e determinazione, pronta a conquistare nuovi traguardi e ad affrontare nuove sfide con la sua solita grinta e grinta. Che dire, meglio tenerla d’occhio, perché questa donna ha ancora molto da dire e da fare nel mondo dello spettacolo e della moda!

Fate spazio, la Canalis è pronta a stupire ancora una volta!

Elisabetta Canalis e… A Gaza c’è un bambino ferito che chiede ai dottori “sopravviverò?”. E uno che st…

“La guerra a Gaza ha lasciato molte ferite profonde, sia fisiche che emotive. In mezzo a tutto questo caos, c’è un bambino che chiede ai dottori se riuscirà a sopravvivere, mentre lo sguardo spaventato dei genitori cerca risposte che nessuno può dare con certezza. Le strade sono disseminate di macerie e di vite spezzate, di vite che si sono arrese alla violenza della guerra.

Ma c’è anche un altro bambino, uno che non ha nemmeno più la forza di chiedere se sopravvivrà. In silenzio, giace immobile tra le macerie, con gli occhi chiusi e il respiro sempre più flebile. La morte, l’ultimo destino di chi è stato colpito dalla crudeltà della guerra.

Eppure, in mezzo a tutto questo dolore, c’è ancora speranza. Speranza che un giorno queste ferite possano guarire, che la pace possa finalmente regnare a Gaza.”

Elisabetta Canalis delizia i fan

A Gaza c’è un bambino ferito che chiede ai dottori “sopravviverò?”. E uno che strappa un capello al fratellino morto prima che venga portato via. Ci sono corpi schiacciati da tonnellate di cemento che riemergono grazie alla disperazione che scava a mani nude. Ci sono fosse comuni, file infinite di corpi lunghi e corti e sudari bianchi. C’è un bambino sdraiato su una barella che dice qualcosa, ha una scheggia grossa come una lancia conficcata in un polpaccio. C’è una bambina che avrà 10 anni impazzita dal dolore che dice “quella è mia madre la riconosco dai capelli” e le dicono di no, ma lei si butta per terra e dice che ha perso tutti, sua madre, sua sorella e si chiede perché non sia morta con loro. C’è un padre che urla con i resti dei figli in due sacchetti. C’è una madre che saluta i suoi tre bambini morti, in fila l’uno accanto all’altro sulla strada sporca di terra e sangue. Ci sono bambini che arrivano in ospedale che tremano come foglie, muti, gli occhi sbarrati. Ci sono persone sporche e insanguinate che vagano come zombie. C’è un bambino vivo, grigio di polvere sotto il cemento, il corpo schiacciato, la testa fuori che cola sangue e uomini intorno che cercano di tirarlo fuori. C’è un medico che tasta il petto di un bambino, sussurra qualcosa al padre e il padre non accetta il verdetto, “c’è ancora un respiro!”. Non vuole che il medico lo copra col lenzuolo.
Ci sono video che lo raccontano.
Io oggi non vedo tutto questo sui siti delle più importanti testate italiane. Vedo un nuovo spaventoso video dei terroristi di Hamas che il 7 ottobre sparano alle auto. Vedo carri armati israeliani al confine, gli ostaggi liberati, nuove immagini dei kibbutz delle stragi. Immagini che nessuno dovrebbe nascondere e che nessuno infatti nasconde.
Per vedere cosa succede a Gaza invece devo aprire Instagram o alcuni siti internazionali.
Ed è straniante,perché da quando esistono i social, i siti di informazione dai social saccheggiano qualsiasi contenuto emozionale, stronzate incluse. Questa volta niente.
Gaza deve essere invisibile. La tragedia dei palestinesi va occultata il più possibile per legittimare la forza, la vendetta. Gaza non vale neppure un clickbait. 🇵🇸

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Dai lettori

Oh mio Dio, ma che stanno dicendo? Che a Gaza c’è un bambino ferito che chiede ai dottori se sopravvivrà? E che ci sono corpi schiacciati sotto il cemento e bambini impazziti dal dolore? Ma perché non lo trovo sui giornali italiani? Ah già, è più importante mostrare video dei terroristi di Hamas che sparano alle auto. Ma davvero nessuno vuole parlare della tragedia dei palestinesi a Gaza? Ecco perché devo andare su Instagram per vedere la realtà? Ma sì, va bene, nascondiamo tutto e mostriamo solo le stragi israeliane. Bravo, continuate così, forza vendetta e forza clickbait! 🇮🇹🤦‍♂️ #TeamElisabettaCanalis 💪🏼

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