Alluvione a Licata, il sindaco: “Non uscite da casa”

Ieri un nubifragio ha colpito il comune siciliano di Licata, sono caduti 160 millimetri di pioggia in tre ore, quella che cade in un anno. Il sindaco Angelo Cambiano lamenta “un deficit di canali di scolo che ho chiesto di finanziare ed inserire all’interno del Patto per il Sud”.

La città è totalmente allagata, la pioggia cade senza soluzione di continuità da tre giorni. Il Comune dichiara lo stato di emergenza, chiuse le scuole e il sindaco suggerisce “Non uscite da casa”. La protezione civile presente sul posto con 40 uomini e cinque idrovore.

Il web impazzito, i social network sono pieni di foto e filmati di auto sommerse dall’acqua, piazze che prendono sembianze di laghi, vie trasformate in fiumi in piena. I negozi e gli scantinati si sono llagati ma la prima emergenza è nel fronte mare, la Playa, con acqua altissima.

Il telefono dei vigili del fuoco tempestato di chiamate, costretti a chiedere il supporto da Caltanissetta per fare fronte all’emergenza.

La cittadinanza completamente isolata, gran parte delle zone sono rimaste senza energia elettrica ed è andata giù anche la rete Internet.
I danni non sono quantificabili al momento ma sembrano aumentare notevolmente. Un fiume attraversa la città, ma non straripa, per il momento e la gente è molto scoraggiata.

Sulla statale 115, all’altezza del bivio per Licata, 5 chilometri di strada sono chiusi perché invasi da detriti e fango. Chiusa per diverse ore, a causa dei detriti riversatisi sull’asfalto, anche la statale 123, fra Campobello di Licata e Licata, riaperta dopo un intervento dell’Anas con un senso unico alternato.

Si attende l’approvazione della dichiarazione dello stato di emergenza per Licata ed un eventuale stanziamento di fondi da destinare per il dissesto per la città. Domani si attende allerta gialla in Sicilia.

Il dipartimento della protezione civile di intesa con le Regioni colpite dal maltempo ha emesso un avviso di emergenza che prevede dalla serata di oggi il persistere di precipitazioni sotto forma di temporale, su Sicilia e Calabria, in estensione a Basilicata e Puglia, in particolare sui settori ionici