Ergastolo per l’uomo che fece esplodere casa: morirono moglie e vicini

Ergastolo per l’uomo che fece esplodere casa: morirono moglie e vicini

Condannato all’ergastolo Giuseppe Pellicanò, l’uomo arrestato nel giugno 2016 per aver svitato il tubo del gas della cucina del suo appartamento provocando un’esplosione della palazzina dove abitava con la compagna e le figlie. A perdere la vita furono la sua ex compagna Micaela Masella e una coppia di vicini di casa marchigiani, Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi: anche le sue due bimbe rimasero ferite.

Il verdetto

Il verdetto è stato pronunciato al termine del processo abbreviato. Pellicanò, presente in aula al momento della lettura del verdetto, è rimasto impassibile. Dichiarata decaduta anche la potestà genitoriale sulle due bambine che rimasero ferite gravemente a causa dello scoppio.

Unico sconto concesso quello del rito abbreviato sull’isolamento diurno. Il vizio parziale era stato indicato in una perizia psichiatrica che evidenziava la depressione di cui soffriva l’uomo. Il gup ha contesta all’imputato i reati di strage e devastazione. Disposta la liberta’ vigilata per cinque anni dopo che sarà stata scontata la pena.

Il movente del gesto

Sembra  che il gesto dell’uomo sia scaturito a causa della “rabbia da separazione”. Il 12 giugno 2016, l’uomo causò una perdita di gas che causò un’esplosione in cui venne giù la palazzina seppellendo sotto le macerie i condomini, quasi tutti ancora a letto. Alla fine si conteranno 3 morti e 3 feriti. Subito si pensa a una fuga di gas: un incidente o un suicidio trasformatosi in una strage.

La Polizia scientifica ha infatti appurato senza ombra di dubbio che “parti dell’impianto del gas” erano state manomesse “volontariamente”. Quando viene dimesso dall’ospedale Pellicano’, il 1 luglio, viene quindi arrestato con l’accusa di strage.

L’ex compagna “coltivava un chiaro progetto di vita col nuovo fidanzato” col quale sarebbe andata a vivere di li’ a poco e al quale, la sera prima di morire, aveva mandato degli sms. Pellicano’ invece era in cura psichiatrica da tempo. Per gli investigatori “voleva uccidere la moglie e le due figlie”.

 

Provvisionali per circa 1,5 milioni di euro, invece, sono andate complessivamente ai familiari dei due fidanzati marchigiani. Il pubblicitario dovrà risarcire anche i vicini di casa, che hanno visto i loro appartamenti danneggiati, con somme che si aggirano intorno ai 3mila euro. Il resto dei risarcimenti dovrà essere quantificato in sede civile.

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