Eroina, coca e marijuana dall’Albania, in Campania blitz con 26 fermi

Eroina, coca e marijuana dall’Albania, in Campania blitz con 26 fermi

Eroina, coca e marijuana dall’Albania, in Campania blitz con 26 arresti. Su disposizione della Procura di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, la guardia di finanza ha disposto l’arresto di 26 persone, di cui 21 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, indiziati di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale dedita al traffico internazionale di droga (eroina, cocaina e marijuana) al fine di rifornire diverse piazze di spaccio nelle province di Napoli e Caserta.

Le indagini sono iniziate nel maggio 2016 quando i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise mettevano sotto stretta osservazione una rete di spaccio operante nelle zone di Marcianise, Capodrise, Macerata Campania e Portico di Caserta. Questa prima fase si concludeva con il sequestro di oltre 250 dosi di eroina del tipo “Cobret” e l’arresto dei 4 spacciatori componenti l’associazione a delinquere. Partendo da questi primi riscontri, con il coordinamento della Procura di Napoli – D.D.A. si riusciva a risalire ai canali di approvvigionamento dello stupefacente, disvelando un contesto criminale molto più articolato ed esteso.

Eroina, coca e marijuana: la base a Caserta

Dalle successive indagini, infatti, emergeva che nella zona tra Casandrino, Grumo Nevano, Melito ed Acerra era operante una rete collaudata di trafficanti che collaboravano stabilmente tra loro per importare l’eroina dall’estero. Un vero e proprio cartello di 4 grossisti che si accordavano per mettere insieme i capitali necessari a fare acquisti cumulativi per poi dividere le quantità da distribuire sul territorio per mezzo delle proprie squadre di spacciatori al dettaglio.

Al servizio comune dell’organizzazione vi era anche una rete di intermediari e corrieri sempre pronti ad entrare in azione per la consegna della droga e per il suo materiale trasporto in Italia. Al di là dei confini nazionali un’altra stabile consorteria criminale formata da soggetti albanesi che riforniva gli italiani di ogni tipo di stupefacente richiesto, ma soprattutto specializzata nell’eroina di tipo “Cobret”, molto richiesta nelle piazze di spaccio dell’hinterland napoletano. Un collaudato sistema di approvvigionamento che garantiva un flusso continuo di droga proveniente dalla Turchia e dall’Olanda, fatta entrare in Italia sempre attraverso l’Albania.

Per tale motivo è stato prontamente attivato dalla Procura di Napoli un proficuo canale di collaborazione giudiziaria con la magistratura albanese che ha permesso la rapida acquisizione di importanti informazioni sul gruppo criminale lì operante, già oggetto di attenzione investigativa anche da parte della Procura di Tirana.

Alla corrispondenza rogatoriale ha fatto poi seguito una riunione operativa tenutasi presso la Direzione Distrettuale Antimafia partenopea alla quale hanno partecipato i magistrati e i responsabili delle forze di polizia interessate, oltre ai rappresentanti dell’ufficio di collegamento della Polizia Albanese di Bari, della Direzione centrale dei servizi antidroga e del Servizio di cooperazione internazionale di polizia del Dipartimento di pubblica sicurezza di Roma.

Sequestro finalizzato alla confisca

In concomitanza con l’esecuzione delle misure cautelari, la Procura ha anche disposto il sequestro, finalizzato alla successiva confisca, di tutti i beni nella disponibilità degli indagati, il cui possesso non è risultato giustificato rispetto ai minimi redditi leciti dagli stessi dichiarati.

In esecuzione di tale provvedimento cautelare patrimoniale le Fiamme Gialle hanno bloccato le disponibilità liquide riconducibili a ben 65 rapporti finanziari, un appartamento e una cantina siti in Casandrino, 2 ditte di autotrasporto site in Napoli e in Mugnano, 1 internet point di Acerra, 2 panifici siti a Casandrino e a Grumo Nevano e una Fiat 500 XL intestata ad un prestanome, per un valore complessivo allo stato quantificabile in oltre mezzo milione di euro.

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