Esponenti dell’opposizione arrestati in Tunisia all’inizio della campagna elettorale
Il testo riporta l’inizio della campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali in Tunisia, con tre candidati confermati tra cui il presidente incarica Kaïs Saïed. Si evidenzia la tensione politica nel paese con l’arresto di 80 membri del principale partito di opposizione, Ennahda, e le accuse di violazioni dei diritti. Le elezioni coinvolgono anche gli expatriati tunisini, con oltre 1,8 milioni di elettori registrati. La situazione politica in Tunisia è dunque segnata da una forte polarizzazione e da un clima di contestazione, con importanti implicazioni per il futuro del paese.
Elezioni presidenziali in Tunisia: inizio della campagna elettorale e recenti arresti
Il 6 ottobre sono previste le prossime elezioni presidenziali in Tunisia e la campagna elettorale è ufficialmente iniziata, con la scadenza fissata al 4 ottobre. L’Alta Autorità Indipendente per le Elezioni della Tunisia (ISIE) ha reso nota la lista finale dei tre candidati in corsa: il presidente in carica Kaïs Saïed, che si candida per un secondo mandato; Zouhair Maghzaoui, segretario generale del partito Movimento Popolare; e Ayachi Zammel, segretario generale del movimento Azimoun. Tuttavia, la campagna elettorale è iniziata con controversie all’estero, dove oltre 1,8 milioni di expatriati tunisini sono chiamati a esprimere il loro voto, tra cui 620.000 elettori registrati.
Nel frattempo, sono emersi conflitti politici interni con l’arresto di almeno 80 membri del principale partito di opposizione, Ennahda. Il partito islamista, che ha ottenuto il potere dopo la primavera araba tunisina, ha denunciato gli arresti come parte di un’operazione di polizia su larga scala che ha coinvolto membri provenienti da diverse regioni del paese. Ennahda ha parlato di una “campagna senza precedenti di raid e violazioni dei diritti fondamentali garantiti dalla legge”, contando almeno 80 arresti e attendendo la conferma di 116 in totale, tra cui diverse donne.
La situazione politica in Tunisia rimane tesa mentre la campagna elettorale prosegue. La comunità internazionale è in attesa dello svolgimento delle elezioni presidenziali e della successiva formazione del nuovo governo, in un contesto nel quale le tensioni e le controversie politiche possono influenzare il futuro del paese nordafricano.
Campagna elettorale in Tunisia per le prossime elezioni presidenziali
La campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali in Tunisia ha ufficialmente preso il via, con la data del voto fissata per il 6 ottobre. La lista finale dei candidati è composta da tre nomi importanti: il presidente in carica Kais Saied, il segretario generale del partito Movimento popolare Zouhair Maghzaoui e il segretario generale del movimento Azimoun Ayachi Zammel. Questi candidati stanno cercando di ottenere il sostegno del popolo tunisino per il prossimo mandato presidenziale.
La campagna elettorale è cominciata due giorni prima anche all’estero, mirando a oltre 1,8 milioni di espatriati tunisini, che includono 620.000 elettori registrati. Nel frattempo, le autorità tunisine hanno effettuato arresti tra i membri del principale partito di opposizione, Ennahda, suscitando polemiche e preoccupazioni per il rispetto dei diritti fondamentali durante il periodo elettorale.
Ennahda ha denunciato gli arresti come una “campagna senza precedenti” che ha coinvolto un gran numero di membri del partito in varie regioni del paese. L’obiettivo del partito è quello di garantire che tutti i candidati possano partecipare alle elezioni presidenziali in un ambiente politico equo e trasparente, senza interferenze o minacce alla libertà di espressione. La situazione politica in Tunisia rimane quindi delicata, con la speranza che le elezioni si svolgano in modo democratico ed inclusivo, rispettando i diritti e le libertà dei cittadini tunisini.
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