Europa al primo posto per il riscaldamento globale: allarme Copernicus sulla crisi climatica
Le temperature in Europa stanno aumentando più rapidamente rispetto ad altre parti del mondo. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto del servizio di monitoraggio climatico dell’Unione Europea, Copernicus, pubblicato in occasione della Giornata Mondiale della Terra.
Secondo il rapporto, le temperature europee si stanno alzando più velocemente rispetto alla media globale, aumentando la probabilità di ondate di calore, inondazioni e altri eventi estremi.
Negli ultimi vent’anni, l’Europa ha registrato un aumento del 30% delle morti legate al caldo eccessivo, con tre anni di record dal 2020. Il direttore di Copernicus, Carlo Buontempo, sottolinea che stiamo già vivendo in un clima radicalmente diverso da quello in cui è nata la nostra civiltà.
Buontempo ritiene fondamentale fare una valutazione analitica di quanto è accaduto e utilizzare queste informazioni per plasmare il nostro futuro.
Nel 2023, le temperature in Europa sono state più di 1 grado sopra la media. I dati di Copernicus rivelano che solo Norvegia, Svezia e Germania settentrionale sono in parte sfuggite a un cambiamento climatico che ha coinvolto l’intero continente.
Le temperature sono state tra 1 e 1,12 gradi centigradi sopra la media e oltre 2,5 gradi rispetto ai livelli pre-industriali. Gli incendi del 2023 hanno bruciato un’area di 5.000 chilometri quadrati in Europa, paragonabile a Berlino, Londra e Parigi messe insieme.
Italia, Grecia e Slovenia hanno subito gravi inondazioni a causa di un aumento del 7% delle precipitazioni tra maggio e settembre. Inoltre, si registra un riscaldamento dei mari, con le acque a ovest dell’Irlanda e del Regno Unito più calde della media.
Il climatologo Richard Allan dell’Università di Reading nel Regno Unito avverte che questi cambiamenti potrebbero influenzare la circolazione oceanica e avere gravi conseguenze sull’Europa.
Il riscaldamento globale sta già modificando il paesaggio europeo. Nel 2023, Copernicus ha segnalato un “eccezionale scioglimento dei ghiacciai”, con la perdita di un decimo dei ghiacciai sulle Alpi.