Export in Calo del 2%: La Regione Manteniene il Secondo Posto Nazionale

Export dell’Emilia-Romagna nel 2024: Un’Analisi Approfondita
BOLOGNA (ITALPRESS) – Nel 2024, le imprese dell’Emilia-Romagna hanno registrato un export pari a 83.632 milioni di euro, segnando una flessione del 2% rispetto al 2023. Questa diminuzione, purtroppo, è in linea con la tendenza nazionale che ha visto un calo dell’export dello 0,4%. L’Emilia-Romagna continua a giocare un ruolo cruciale nel panorama esportativo italiano, mantenendo il 13,4% dell’export nazionale, seconda solo alla Lombardia (26,3%).
Luca Vignali, presidente di Confindustria Emilia-Romagna, ha dichiarato: “Le nostre aziende continuano a dimostrare una resilienza straordinaria in un contesto internazionale complesso. È fondamentale che si continuino a promuovere politiche a sostegno dell’export e dell’innovazione”.
I Settori Chiave e le Dinamiche di Mercato
L’export della regione ha subito un colpo soprattutto nel settore dei macchinari e apparecchiature, che ha visto una contrazione del 7,3%. Questo settore rappresenta il 26,8% dell’export regionale, con vendite estere che hanno toccato quasi 22.408 milioni di euro. Negativa è stata anche la performance dell’industria metallurgica, che ha registrato una flessione del 6,3%. Settori come quello delle apparecchiature elettriche ed elettroniche hanno visto un abbassamento dell’export del 5,3%, mentre altre industrie manifatturiere hanno perso l’8,6%. In particolare, i prodotti del settore tabacco hanno subito un calo drastico del 23%.
In controtendenza, l’industria alimentare e delle bevande ha visto un incremento delle esportazioni del 7,2%, mentre i mezzi di trasporto hanno registrato un aumento del 4,7%. Questo dimostra che, nonostante le difficoltà, ci sono settori che continuano a brillare nel mercato internazionale.
L’assessore regionale a Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ha commentato: “I risultati positivi in alcuni settori dimostrano che ci sono margini per crescere, e stimolano il bisogno di investire in ricerca e sviluppo per rendere le nostre offerte competitive a livello globale”.
Mercati Internazionali e Tendenze di Acquisto
L’Europa rimane il mercato principale per l’export regionale, con il 63,7% delle esportazioni dirette verso il continente e un fatturato di 53.268 milioni di euro. Anche se questa cifra ha mostrato una diminuzione del 3,1% rispetto all’anno precedente, l’Unione Europea ha contribuito al 51,7% totale delle esportazioni regionali, con un valore di 43.253 milioni di euro.
Osservando le performance per paese, si nota un calo delle vendite verso i principali partner quali Germania (-4,4%) e Francia (-4,2%), mentre c’è stato un incremento della domanda dalla Spagna (+3,1%) e dalla Grecia (+14,4%). Questi dati suggeriscono opportunità di crescita in mercati meno tradizionali e promuovono una diversificazione delle esportazioni.
Tra le dichiarazioni, Andrea Garavini, deputata eletta all’estero, ha evidenziato: “Dobbiamo accentuare la nostra presenza sui mercati esteri, puntando su prodotti di alta qualità che sono già apprezzati a livello internazionale”.
Per quanto riguarda il mercato statunitense, le esportazioni dalla regione sono aumentate leggermente (+0,5%), con un fatturato che ha raggiunto 10.482 milioni di euro, rendendo gli Stati Uniti il principale paese di sbocco per i prodotti dell’Emilia-Romagna. Attenzione, però, perché l’ultimo trimestre ha mostrato un crollo del 11,2%, evidenziando le fluttuazioni di domanda che possono influenzare il mercato.
Fonti ufficiali dell’ISTAT e dell’Unione Europea confermano questi trend, sottolineando la necessità di strategie a lungo termine per sostenere le performance di export della regione.
Alla luce di queste dinamiche, l’Emilia-Romagna si prepara a affrontare le sfide future, puntando sull’innovazione e sulla qualità premium dei suoi prodotti, mentre cerca di cogliere opportunità in mercati emergenti e consolidare quelle già esistenti. La resilienza delle aziende locali e la volontà di adattarsi per superare fasi di crisi rimangono cardini fondamentali per il futuro delle esportazioni regionali.
– Foto Ipa/Agency – (ITALPRESS).
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