Fabio Tonelli viaggia alla ricerca della felicità

Fabio Tonelli viaggia alla ricerca della felicità

Dopo una carriera prima in Fiat a Torino poi come dirigente editoriale alla Rusconi a Milano, Fabio Tonelli ha deciso di cambiare radicalmente la sua vita. Un cambiamento necessario dopo la perdita dell’amata sorella Simonetta e per la separazione dalla moglie.

Nello stesso periodo Tonelli ha sentito parlare di un progetto, quello di Mato Grosso. Un’organizzazione pseudo religiosa diretta da laici, sorta in Brasile e poi diffusa ad altri paesi del sud America. Ha sempre avuto il desiderio di viaggiare in uno di questi paesi. Così una sera, Fabio ha preso quattro pezzi di carta, quattro come i paesi in cui operava l’associazione, e ne ha scritto rispettivamente i nomi. Uno per biglietto. Poi li piegati. Mescola, mescola… È uscito l’Ecuador.

Dall’Italia alle Galapagos alla ricerca della felicità.

Ecco che Fabio decide di mollare tutto e partire. Un biglietto di sola andata e con in tasca solo 80 dollari. Il viaggio di Fabio è avvenuto quasi venticinque anni fa e non aveva idea di cosa lo aspettasse. Sapeva solo che doveva raggiungere la sede di una ONG per collaborare a una campagna di vaccinazioni per i bambini di Angamarca.

Come dichiara in un’intervista a Vanity Fair, l’idea di poter essere utile a persone con poche possibilità lo ha spinto ad agire. Aiutare il prossimo senza nessuna ricompensa e la cosa che più lo faceva star bene. L’incontro con un ingegnere ecuatoriano, che aveva realizzato nella zona una centrale idroelettrica, conduce Fabio a Tena. La capitale dello stato del Rio Napo, il più grande affluente del Rio delle Amazzoni.

Da quel momento Fabio si ritrova a vivere in una tribù, quella degli Shuar. Insieme a loro, ha imparato a raccogliere il caffè, il cacao e a pescare. Con la sua nuova famiglia resta circa 6 mesi. L’avventura di Fabio continua poi a Cantone di Santa Cruz, una delle isole dell’arcipelago delle Galapagos, dove vive con una donna della quale si innamora perdutamente. I due vivevano in una capanna costruita con lastre di alluminio. Circondata da tartarughe di terra, senza luce e acqua.

Sembra il copione di un film d’avventura. Tra colpi di scena e storie d’amore nate e finite tra la terraferma e le Galapagos. E proprio qui tra un’isola e un’altra Fabio rincorre la sua felicità. Oggi fa l’accompagnatore. Organizza programmi di viaggio su misura. Dalla foresta “nublada” ai mercati indigeni, dai ghiacciai all’Amazzonia alle città coloniali, per poi proseguire a Guayaquille e giungere Le Galapagos.

Il progetto di Fabio è quello di recarsi sull’isola Floreanadove vivono solo 152 persone e dove ha una piccola proprietà. Chissà se raggiungerà la felicità, ma se li non la trovasse, siamo certi che Fabio la  rincorrerà sempre fino alla morte.

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