Dopo Fabo, Davide: un altro italiano sceglie di morire in Svizzera
Un’altro italiano sceglie l’eutanasia in Svizzera. Si chiamava Davide Trentini. Il toscano 53enne ex barista ieri si era fatto accompagnare in Svizzera da Mina Welby, dopo essersi rivolto nei mesi scorsi a Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
È stata la moglie di Piergiorgio Welby ad accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio. Su Twitter Marco Cappato ha scritto: «Ciao Davide, è stato un dovere aiutarti».
La vicenda
Trentini era malato di sclerosi multipla dal 1993, quando a 27 anni si era ammalato. Da allora, per un periodo lo aveva accudito la ex compagna che poi però a un certo punto se n’era andata lasciandolo a casa della madre.
La donna oggi ha 73 anni e ha difficoltà a prendersi cura del figlio. Trentini si era così deciso a rivolgersi all’Associazione Luca Coscioni. Ma il costo per il viaggio in Svizzera e per tutta l’assistenza nella clinica che si sarebbe dovuta occupare di lui era alto, 9500 euro.
L’Associazione Luca Coscioni insieme a Soccorso Civile e SOS eutanasia.it lo hanno aiutato a raggiungere questa cifra che lui, con la sua pensione poco sotto gli 800 euro, non avrebbe mai potuto mettere insieme.
Davide non voleva più «vivere col dolore addosso» e anche le numerose cure a cui si è sottoposto in questi anni, compresa quella con la cannabis terapeutica – in Toscana è consentita – non lo hanno aiutato.
Come dj Fabo
La morte di Trentini arriva a meno di due mesi dalla vicenda di Fabiano Antoniani, in arte dj Fabo, il 39enne milanese che il 27 febbraio scorso era morto in una clinica svizzera, dove era stato accompagnato da Cappato.
L’Associazione Luca Coscioni, come era già successo con altre persone prima di lui, lo aveva aiutato ad organizzare il suo ultimi viaggio e a trovare la clinica che, legalmente, si sarebbe occupata della sua morte. Ad oggi la legge sul fine vita è bloccata alla Camera in attesa dell’approvazione di alcuni emendamenti.
Ultime parole
“Basta dolore”, sono state le ultime parole pronunciate dal 53enne nel video postato su Facebook da Eutanasia Legale promotrice della campagna “Liberi fino alla fine”. “La cosa principale è il dolore – ha detto ancora Davide – bisogna focalizzare sulla parola dolore. Tutto il resto è in più”.
Ha premuto lui stesso il pulsante per attivare la flebo. Negli ultimi mesi il dolore fisico era diventato insopportabile. L’uomo è voluto apparire, sorridente, in un ultimo video diffuso in rete.
Autodenuncia
Mina Welby si autodenuncerà venerdì ai carabinieri del Comando Provinciale di Massa Carrara, città di Davide Trentini. Colpevole per averlo accompagnato nella clinica di Basilea dove ha avuto accesso al suicidio assistito. Welby e Cappato renderanno dichiarazioni spontanee sull’azione degli ultimi mesi e giorni per aiutarlo a ottenere ciò che chiedeva.