Facebook crolla in borsa: furto di dati operato da Cambridge Analytica
Facebook crolla in borsa. Quello registrato lunedì viene considerato il peggior calo per i titoli del social network dal 2014. Causa di ciò è stato lo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica, società che ha lavorato per la campagna elettorale di Donald Trump. I dati degli utenti sarebbero stati utilizzati per influenzare le scelte delle elezioni.
Facebook crolla in borsa: il caso Cambridge Analytica
Facebook crolla in borsa per lo scoppio del caso Cambridge Analytica. La società aveva ideato un piano perfetto. L’idea era operare un furto di informazioni riservate degli utenti di facebook al fine di influenzare le elezioni americane del 2016 e spingere la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea. La verità è, però, venuta a galla grazie alle rivelazioni di un dipendente della Cambridge Analytica, Christopher Wylie. Il giovane informatico canadese, intervistato dal “Washington Post”, ha rivelato al mondo i retroscena operativi della società per cui lavorava. Pentito, il ragazzo ha abbandonato la società e ne ha denunciato l’operato.
Scandalo Cambridge Analytica: un’app per rubare informazioni
Tutto è nato dall’idea di un professore della Cambridge University, Aleksandr Kogan. Il professore ha creato un’app dal nome “thisisyourdigitallife” a cui si accedeva tramite login su facebook. Kogan con la sua società, la Global Science Research, ha cominciato a collaborare con la Cambridge Analytica, supervisionata da Steve Bannon. E’ stato proprio quest’ultimo, ex stratega di Donald Trump, a lanciare la società e finanziarla nel suo malefico piano. L’app, che serviva ad adescare utenti, offriva un esame della personalità compiuto da un team di psicologi. 270 mila persone sono cadute nella loro trappola, facendo il test e dando il consenso per raccogliere i loro dati, a “scopo accademico”. L’app ha, però, raccolto anche le informazioni dei loro amici su facebook. 51 milioni di profili sono stati sottratti senza il consenso dei diretti interessati. Sono, poi, stati creati milioni di profili dettagliati di elettori americani per tastare l’efficacia di molti messaggi populisti alla base della campagna di Trump.
Facebook crolla in borsa, non sono state rispettate le norme di sicurezza
Facebook crolla in borsa e sconvolge il mondo intero. Questo furto di informazioni operato dalla Cambridge Analytica va contro tutte le norme di sicurezza di Facebook. Le norme del social network permettono di recuperare le informazioni degli amici, ma solo per migliorare la qualità dei servizi offerti. Vieta, infatti, che queste siano utilizzate per pubblicità o ceduti a soggetti terzi. Dopo lo scoppio dello scandalo, Facebook ha subito sospeso la piattaforma Cambridge Analytica e Kogan. Questo perchè non avevano cancellato le informazioni in loro possesso senza autorizzazioni.
Il fondatore di facebook è subito stato chiamato a rispondere di quanto accaduto. «Siamo impegnati a rafforzare le nostre policy per proteggere le informazioni personali. Prenderemo qualunque iniziativa perché questo accada», ha affermato in un comunicato Mark Zuckemberg. Zuckemberg è stato convocato dal Presidente del Parlamento UE, Antonio Tajani. «Abbiamo invitato Mark Zuckerberg al Parlamento europeo. Facebook deve chiarire davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non vengono utilizzati per manipolare la democrazia», ha scritto su Twitter Tajani. L’accaduto ha infatti spaventato tutti, soprattutto in vista delle elezioni europee del prossimo anno. “Non siamo qui per allarmarvi, ma il problema è reale e urgente”, ha affermato il garante UE della privacy, Giovanni Buttarelli.
Facebook crolla in borsa, ne risente il mercato mondiale
Lunedì le borse europee hanno chiuso tutte in rosso. Crolla Facebook, con un calo che arriva a toccare il -8%, per poi chiudere a -6,77%. La società di Facebook ha perso circa cinque miliardi di dollari in poche ore. Con il calo di Wall Street, anche le borse europee proseguono in negativo. A risentirne sono stati anche altri social network: le azioni di Twitter, dopo lo scandalo facebook, sono scese.