Sit-in davanti casa Trump, americani contestano il presidente
L’elezioni americane hanno creato una vera e propria spaccatura interna agli States tra i sostenitori di Trump e quelli della Clinton. I democratici sono scesi in piazza (studenti in primis), in molte città americane, per protestare contro Trump. In decine di migliaia a portare in strada slogan come “Not my president” o “Love Trumps Hate” (gioco di parole che sta per “L’amore batte l’odio”).
Washington, New York, Oakland e California le zone protagoniste delle proteste più vivaci. Veglie davanti la Casa Bianca, tensioni a Manhattan, dove si trova la residenza Trump. Da proteste pacifiche a violente, come nella Walk of Fame di Holliwood, dove ci sono stati episodi di vandalismo, oppure ad Oakland, vetrina di incendi ad opera dei manifestanti.
Contestatori attivi anche sui social network: molti utenti hanno messo un quadrato nero al posto della foto del profilo personale, seguito dagli hashtag #TwitterBlackOut e #HesNotMyPresident.
L’America si spacca in due, mentre la Clinton chiama alla calma e annuncia che collaborerà con Trump.