Famiglia di spacciatori arrestata a Reggio Calabria, smantellato il business del “take-away” della droga.

Famiglia di spacciatori arrestata a Reggio Calabria, smantellato il business del “take-away” della droga.

A Reggio Calabria, i Carabinieri hanno smantellato una rete di spaccio gestita da una famiglia nel quartiere CEP. Le indagini sono partite da segnalazioni dei residenti preoccupati per l’attività di spaccio che rendeva il quartiere insicuro. Dopo un monitoraggio serrato durato tre mesi, i militari hanno individuato un insolito modus operandi: la famiglia usava un sistema “take-away” per distribuire la cocaina ai clienti in modo rapido e discreto. Nonostante le sfide poste dalla microcriminalità nel quartiere, gli investigatori sono riusciti a documentare la rete di spaccio e ad eseguire arresti domiciliari.

Operazione antidroga nel quartiere CEP a Reggio Calabria

Le autorità hanno condotto un’operazione antidroga nel quartiere CEP nel rione di Archi a Reggio Calabria. I Carabinieri hanno smantellato una rete di spaccio gestita da una famiglia che serviva decine di clienti ogni giorno. Quattro membri della famiglia sono stati sottoposti a misure cautelari, con arresti domiciliari e l’utilizzo di braccialetti elettronici.

L’operazione è stata avviata a seguito delle segnalazioni dei residenti preoccupati per l’intensa attività di spaccio che rendeva il quartiere insicuro. I Carabinieri della Stazione di Archi hanno condotto un monitoraggio dettagliato del quartiere CEP, raccogliendo prove e pianificando azioni mirate per smantellare la rete di spaccio.

La famiglia coinvolta nel traffico di cocaina aveva strutturato un sistema “take-away” per distribuire la droga ai clienti in modo rapido e discreto. Utilizzavano un sistema di segnalazione per prevenire l’arrivo delle Forze dell’Ordine e minimizzare il rischio di essere scoperti in flagranza.

Grazie a un lavoro meticoloso di indagine, i Carabinieri sono riusciti a documentare il funzionamento della rete di spaccio e ad identificare i ruoli di ciascun membro della famiglia coinvolta. Durante le perquisizioni domiciliari sono stati rinvenuti ingenti somme di denaro in contanti e materiali per il confezionamento della droga, confermando le attività illecite della famiglia coinvolta.

Operazione antidroga nel quartiere CEP a Reggio Calabria

Le forze dell’ordine hanno recentemente condotto un’importante operazione antidroga nel quartiere CEP nel rione di Archi, a Reggio Calabria. Grazie a un blitz mirato, i Carabinieri sono riusciti a smantellare una rete di spaccio a conduzione familiare che serviva decine di clienti ogni giorno. La famiglia coinvolta, composta da nonni, figli e nipoti, è stata accusata di gestire un punto di vendita di cocaina con metodo e rapidità.

Le indagini sono state avviate nel giugno 2022 a seguito delle segnalazioni dei residenti del quartiere preoccupati per l’intensa attività di spaccio. I Carabinieri della Stazione di Archi hanno risposto con un monitoraggio serrato del quartiere CEP, durato tre mesi. Durante questo periodo, sono stati pianificati servizi di appostamento, controlli mirati e analisi delle telecamere di sorveglianza per raccogliere prove concrete.

Il modus operandi della famiglia coinvolta nell’attività di spaccio era particolarmente insolito. Hanno ideato un sistema “take-away” per la distribuzione della cocaina, in cui i clienti potevano suonare al citofono o avvicinarsi all’ingresso dell’abitazione per ricevere la droga. Un membro della famiglia calava dal balcone un secchio con la sostanza e i soldi venivano depositati nello stesso contenitore, evitando così di essere scoperti.

Nonostante le difficoltà logistiche dovute al degrado sociale del quartiere CEP e alla presenza di microcriminalità legate alla ‘Ndrangheta, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere prove inconfutabili. Grazie a un lavoro meticoloso di appostamenti, analisi delle immagini di videosorveglianza e attività di pedinamento, sono stati identificati i ruoli precisi di ogni membro della famiglia coinvolta nell’attività di spaccio. Le perquisizioni domiciliari hanno portato al sequestro di denaro, materiali e dispositivi legati alla vendita di cocaina.

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