Febbraio segna una flessione nelle immatricolazioni auto: -6,3% rispetto al 2024

Febbraio segna una flessione nelle immatricolazioni auto: -6,3% rispetto al 2024

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Flessione del Mercato Auto in Italia: Dati di Febbraio 2024

ROMA (ITALPRESS) – Il mercato delle autovetture in Italia continua a mostrare segnali di flessione preoccupanti. Nel mese di febbraio 2024, le immatricolazioni si sono fermate a 137.922 unità, con una diminuzione di quasi 9.300 veicoli rispetto ai 147.170 dello stesso mese dell’anno precedente, segnando un calo del 6,3%. È importante notare che febbraio 2023 aveva un giorno lavorativo in più, il che rende il dato ancora più significativo. Il primo bimestre del 2024 si chiude così con un totale di 271.638 immatricolazioni, in diminuzione del 6,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, e un allarmante -21,0% rispetto ai valori pre-pandemia del 2019.

Aumento delle Auto Elettriche e Ibride

Nonostante il calo generale, le auto elettriche pure (BEV) mostrano segni di crescita, raggiungendo una quota del 5,0%, in aumento rispetto al 3,4% di febbraio 2023. Questo incremento potrebbe essere legato all’attesa degli incentivi governativi, sebbene la quota si mantenesse stabile anche rispetto al mese di gennaio dello stesso anno. Le auto ibride plug-in (PHEV), invece, hanno visto crescere la loro presenza sul mercato, attestandosi al 4,5%, rispetto al 3,6% di gennaio e al 3,2% di febbraio 2023. In totale, le auto elettrificate (ECV) rappresentano il 9,5% del mercato.

In questo contesto, Michele Crisci, Presidente di UNRAE, ha sottolineato le sfide del settore auto riguardo alla competitività e alla transizione ecologica. “È fondamentale che vengano introdotte misure concrete per sostenere il settore durante questa fase di cambiamento,” ha dichiarato Crisci. “Senza interventi specifici, l’habitat vendite delle automobili a zero emissioni non può migliorare.”

Piano d’Azione della Commissione Europea e Impatti sul Settore Automotive

Il 26 febbraio è stato presentato il Clean Industrial Deal della Commissione Europea, mirato a promuovere la decarbonizzazione e a rafforzare la competitività dell’industria europea, in linea con le indicazioni del Rapporto Draghi. Tuttavia, UNRAE ha notato l’assenza di misure concrete per il settore automotive, evidenziando che il documento menziona solo alcune iniziative generali, come il Piano d’Azione previsto per il 5 marzo.

Secondo fonti ufficiali, il Piano d’Azione prevede lo sviluppo di politiche tra il 2025 e il 2026 suddivise in cinque aree chiave: Innovazione e Digitalizzazione, Mobilità Pulita, Competitività e Resilienza della Supply Chain, Qualificazione del Personale e Dimensione Sociale. “Dalle informazioni sul Piano d’Azione emerge che la Commissione sembra ancora lontana dal fornire un sostegno concreto,” ha commentato Crisci. “In particolare, le proposte per la mobilità pulita non garantiscono incentivazioni centralizzate a livello europeo.”

UNRAE ha espresso apprezzamento per l’emendamento sui regolamenti riguardanti le sanzioni per il mancato rispetto dei target di emissione di CO2, richiamando l’attenzione sulla necessità di un approccio flessibile che consideri le attuali difficoltà di mercato. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente dichiarato: “Dobbiamo assicurarci che le regole siano sostenibili per l’industria mentre ci impegniamo per un futuro a basse emissioni.”

Il 11 marzo, UNRAE sarà coinvolta in un Tavolo Automotive promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). In questa sede, l’associazione intenderà ribadire la necessità di sviluppare un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a basse emissioni e di accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica. “Non possiamo più rimandare riforme essenziali,” ha affermato Crisci. “Un regime fiscale adeguato è cruciale per rendere le auto aziendali più competitive e per facilitare l’acquisto di veicoli a basse emissioni.”

Secondo la Commissione, l’obiettivo è di promuovere le migliori pratiche tra gli Stati membri, ma senza un fondo centralizzato per il finanziamento, i programmi di incentivazione rischiano di rimanere sulla carta. È essenziale che il governo e le istituzioni stesse si uniscano, al fine di creare condizioni favorevoli per il mercato delle auto in Italia.

-foto Ipa Agency- (ITALPRESS)

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