Federbeton: la tecnologia per catturare la CO2 è fondamentale per ridurre le emissioni di carbonio
Milano (ITALPRESS) – Il percorso per decarbonizzare l’industria del cemento è essenziale per la creazione di opere sostenibili. La cattura della CO2 è fondamentale per ridurre le emissioni dirette. L’utilizzo di combustibili alternativi è una soluzione immediata, ma l’Italia ha ancora margini di miglioramento. È necessario uniformare le normative a livello nazionale per raggiungere la neutralità carbonica. Queste misure favorirebbero non solo l’ambiente, ma anche l’economia circolare e il settore dell’edilizia. L’implementazione di queste tecnologie richiede investimenti e tempi, ma sono cruciali per un futuro sostenibile. (ITALPRESS)
Decarbonizzazione dell’industria del cemento: sfide e opportunità
Il percorso verso la decarbonizzazione dell’industria del cemento è essenziale per garantire la sostenibilità delle opere e delle infrastrutture senza compromettere la qualità del prodotto Made in Italy. Margherita Galli, Responsabile Ambiente e Sviluppo Sostenibile di Federbeton, sottolinea l’importanza di adottare tecnologie come la cattura della CO2 per ridurre le emissioni dirette nel settore. Tuttavia, nonostante le soluzioni siano disponibili, è necessario un impegno collettivo e una regolamentazione omogenea a livello nazionale per raggiungere effettivamente la neutralità carbonica.
La cattura della CO2 rappresenta una leva fondamentale per la decarbonizzazione del cemento, in quanto consente di intervenire sulle emissioni dirette derivate dalle reazioni chimiche di processo. Sebbene sia una tecnologia indispensabile, richiede investimenti significativi e tempi più lunghi rispetto ad altre soluzioni. È quindi fondamentale focalizzarsi sulle soluzioni immediatamente disponibili, come l’utilizzo di combustibili alternativi derivati da rifiuti non riciclabili o riutilizzabili.
Il breve e medio termine richiede un’attenta considerazione degli strumenti già a disposizione, come l’impiego di combustibili alternativi nel processo produttivo del cemento. Questa pratica favorisce l’applicazione dei principi dell’economia circolare, riducendo le emissioni e contribuendo alla gestione sostenibile dei rifiuti. In Italia, tuttavia, la sostituzione dei combustibili fossili è ancora limitata al 25,5%, a causa di procedimenti amministrativi complessi e incerti. Un’armonizzazione delle normative a livello nazionale potrebbe favorire una maggiore adozione di soluzioni sostenibili, contribuendo alla decarbonizzazione del settore cementiero e al miglioramento della qualità dell’aria.
La collaborazione tra le aziende del settore, le istituzioni e gli enti regolatori è fondamentale per promuovere la transizione verso un’industria del cemento più sostenibile. È necessario agire con determinazione per superare le sfide attuali e creare un ambiente normativo favorevole alla decarbonizzazione, garantendo che l’industria italiana possa rimanere competitiva sul mercato globale, offrendo prodotti di alta qualità e rispettosi dell’ambiente.
Decarbonizzare l’industria del cemento per un futuro sostenibile
Il percorso verso la decarbonizzazione dell’industria del cemento è essenziale per garantire la sostenibilità delle opere e delle infrastrutture, senza compromettere la qualità del prodotto Made in Italy. Margherita Galli, Responsabile Ambiente e Sviluppo Sostenibile di Federbeton, ha sottolineato durante l’evento Zero Carbon Technology Pathways – Report 2024 organizzato dal Politecnico di Milano, che sebbene vi siano molte opportunità disponibili, è necessario un impegno più ampio del settore. È fondamentale garantire omogeneità nazionale nell’applicazione delle normative per rendere effettivamente raggiungibile l’obiettivo della neutralità carbonica.
La cattura della CO2 rappresenta una leva cruciale per la decarbonizzazione del settore del cemento, in quanto consente di agire sulle emissioni dirette di CO2 derivanti dalle reazioni chimiche di processo. Tuttavia, questa tecnologia richiede investimenti significativi e tempi più lunghi rispetto ad altre soluzioni. Nel breve e medio termine, è importante puntare su soluzioni già disponibili, come l’utilizzo di combustibili alternativi derivati da rifiuti non riciclabili né riutilizzabili. È necessario lavorare a livello normativo e culturale per favorire l’adozione di queste pratiche.
Se i combustibili alternativi vengono utilizzati nel processo produttivo del cemento, si evita il conferimento in discarica, l’incenerimento o l’export in altri Paesi, applicando i principi dell’economia circolare. In alcuni Paesi europei, la sostituzione dei combustibili fossili supera il 70%, mentre in Italia è limitata al 25,5%. Questo divario non è dovuto a ostacoli tecnologici, ma a complessi iter amministrativi. Uniformare l’applicazione di semplificazioni amministrative su tutto il territorio nazionale contribuirebbe alla decarbonizzazione di un settore che impiega oltre 35.000 persone solo in Italia.
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