Fiamingo vince l’oro, ma per Repubblica è ‘l’amica di Diletta Leotta’
Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio e Giulia Rizzi hanno vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, sconfiggendo in finale la squadra francese. Tuttavia, quando Repubblica ha riportato questo trionfo, le atlete non sono state chiamate per nome. Rossella Fiamingo è stata addirittura definita “l’amica di Diletta Leotta”. Lo stesso destino è toccato alle sue compagne Navarria, Santuccio e Rizzi, ribattezzate rispettivamente “la francese”, “la psicologa” e “la mamma”.
Il tweet di Fran Altomare del 30 luglio 2024 evidenzia come le atlete si siano allenate, sacrificato e vinto alla competizione olimpica per poi essere etichettate in modo superficiale. Nonostante il successo ottenuto nella spada a squadre, vengono ridotte all’etichetta di “amiche di Diletta Leotta”.
Le atlete vengono categorizzate in base alle loro origini, alla loro professione e contributo alla natalità, e persino alla loro relazione con una personaggio televisivo. Tuttavia, come sottolineato con ironia online, più che essere l’amica di Diletta Leotta, è Diletta Leotta ad essere l’amica di Rossella Fiamingo.
Margherita Granbassi, intervenendo in televisione, smonta il titolo di Repubblica che le etichetta come “l’amica della Leotta, la francese, la psicologa e la veterana”. Lei ribadisce che le atlete meritano di essere chiamate per il loro nome: Rossella Fiamingo, Mara Navarria, Alberta Santuccio, Giulia Rizzi. Amen.
Il tweet mostra anche l’entusiasmo e la gioia per la vittoria delle campionesse olimpiche della spada a squadre: Alberta Santuccio, Giulia Rizzi, Rossella Fiamingo e Mara Navarria. Un inizio meraviglioso per la giornata, celebrando il successo di queste straordinarie atlete dell’Italia.
In conclusione, è importante riconoscere le atlete per i loro meriti e non ridurle a etichette superficiali. Le donne dello sport meritano rispetto e riconoscimento per i loro successi, la loro determinazione e il loro impegno. Sono atlete di talento e di grande valore, che vanno celebrate per le loro conquiste ed esaltate per il loro vero nome.