Figlio coppia dell’acido adottabile: lo ha deciso la Cassazione

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Figlio coppia dell’acido adottabile. La Cassazione ha deciso e ha confermato l’adottabilità del bambino nato dalla relazione tra Martina Levato e Alexander Boettcher, i due giovani responsabili delle aggressioni all’acido messe a segno a Milano.

Con quest’ultimo atto è stato respinto il ricorso dei nonni del bambino che si proponevano come adottanti.

La Cassazione ha stabilito che il figlio della “coppia dell’acido” debba essere adottato da una famiglia esterna soprattutto alla luce della “lunga detenzione” che i suoi genitori sono costretti ad affrontare: Martina dovrà infatti scontare un totale di 20 anni di carcere, mentre il suo ex amante Boettcher ha per il momento accumulato condanne complessive pari a 37 anni di reclusione.

Figlio coppia dell’acido adottabile: nonni non idonei all’adottabilità

Il bambino è nato nell’agosto 2015 quando Levato era già detenuta. Per la Suprema Corte nemmeno i nonni materni «hanno dimostrato una reale presa di coscienza delle atrocità delle condotte della figlia» e valutando il «superiore interesse del minore» va detto che il piccolo non può restare «legato alla famiglia di origine», perché «inevitabilmente sarebbe costretto a confrontarsi con la drammatica storia familiare dei suoi genitori».

La Cassazione valorizza, poi, la «giurisprudenza di questa Corte, nella quale è acquisito il principio secondo cui la prioritaria esigenza del figlio di vivere nell’ambito della propria famiglia di origine può essere sacrificata in presenza
di pregiudizio grave e non transeunte per un equilibrato e armonioso sviluppo della sua personalità».

I reati commessi dalla coppia

Boettcher e Levato sono in prigione dal 2014 per aver rovinato la vita a tre persone con aggressioni con l’acido, persone che si sono dovute sottoporre a plurimi interventi per le ustioni gravissime provocate.

Quella per il male fatto a Barbini, è la prima condanna definitiva riportata da Boettcher che sulle spalle ha altri 24 anni in grado di appello per gli altri lanci di acidi, mentre la Levato deve scontare 20 anni contro i quali ha anche lei fatto ricorso in Cassazione.

 

Farà «ricorso alla Corte Europea dei diritti umani» Martina Levato, la giovane condannata a 20 anni di carcere. Lo ha spiegato il suo legale, l’avvocato Laura Cossar.

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