Fondi Lega, lunedì l’incontro tra Mattarella e Salvini
Dopo giorni di tira e molla dettati principalmente dal fatto che Sergio Mattarella non era in Italia, bensì in viaggio nelle Repubbliche Baltiche, adesso c’è la certezza che il tanto richiesto incontro ci sarà.
L’annuncio di Salvini su Twitter
A confermarlo è il diretto interessato Matteo Salvini che su Twitter annuncia che l’incontro sarà un resoconto informale su ciò che gli sta di capitando di bello nell’ultimo periodo e non lo scandalo che sta travolgendo il suo partito. “Lunedì a mezzogiorno incontrerò Mattarella. Avrò il piacere di spiegargli le tante cose fatte nel mio primo mese da ministro, per mantenere le promesse, per difendere i confini, per proteggere gli italiani e riportare ordine, rispetto e tranquillità in Italia. #Primagliitaliani”.
Lunedì a mezzogiorno incontrerò Mattarella.
Avrò il piacere di spiegargli le tante cose fatte nel mio primo mese da ministro, per mantenere le promesse, per difendere i confini, per proteggere gli italiani e riportare ordine, rispetto e tranquillità in Italia.#PRIMAGLIITALIANI— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 7 luglio 2018
Sono, ovviamente, escluse dall’oggetto del colloquio valutazioni o considerazioni su decisioni della magistratura. E’ quanto afferma una nota dell’Ufficio Stampa del Quirinale.
Lo scandalo Fondi Lega
In settimana ha acceso il dibattito politico e istituzionale la sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito il sequestro dei conti della Lega, affermando che i giudici sono autorizzati ad aggredire i beni dell’imputato Umberto Bossi, per entrare in possesso della somma incriminata, non avendola trovata nelle casse del partito oggi guidato da Matteo Salvini.
Umberto Bossi era stato condannato in primo grado a 2 anni e mezzo per il reato di truffa allo Stato relativo a rimborsi elettorali. Nel caso in cui “l’apprensione diretta delle somme di denaro in disponibilità della Lega Nord non risulti fruttuosa fino a concorrenza dell’indicato importo – spiega ancora la Cassazione – come è accaduto nel caso di specie, è legittimo e anzi doveroso aggredire anche per equivalente i beni personali dell’imputato (fino a concorrenza del medesimo importo, e non oltre, naturalmente) sul presupposto della sua intervenuta condanna, pur allo stato non esecutiva, in ordine ai reati” contestati.