Fondimpresa “Formazione essenziale per una ripresa solida”

Fondimpresa “Formazione essenziale per una ripresa solida”

ROMA – Agganciare alla fine della pandemia una ripresa solida, anche della natalità, grazie a interventi massicci di politiche attive, a cominciare dalla formazione.

Su questo Fondimpresa intende intervenire, proponendo misure per il sostegno alla crescita e all’occupazione nel corso dell’evento “Formazione è Futuro.

La sfida demografica e le leve per il lavoro” che si è tenuto a Roma alla presenza, tra gli altri, della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

“Ci sono grandi sfide che la nostra società sta affrontando, basti pensare agli due o tre anni dove il sistema industriale si è trovato davanti al dilemma del Covid, l’implementazione dei piani di Recovery, a crisi energetiche di proporzioni inimmaginabili, a crisi delle materie prime e anche agli approvvigionamenti delle catene del valore.

Davanti a queste sfide per l’industria europea e mondiale, siamo chiamati ad affrontare due grandi rivoluzioni, quella digitale ed ecologica alle quali scopriamo di dover affiancare anche la transizione demografica”, ha detto Aurelio Regina, presidente di Fondimpresa.

“Per queste grandi trasformazioni ci sono grandi rischi perchè tutti i paesi stanno percorrendo la stessa strada e partono da posizioni migliori dalla nostra – ha aggiunto – questa corsa a cui siamo chiamati è fonte di un’opportunità enorme ma, se non saremo capaci di accompagnare questo processo, rimarremo indietro.

Dobbiamo creare un sistema inclusivo per uscire dalla trappola, non solo demografica ma di sviluppo futuro.

Dobbiamo uscirne tutti insieme senza lasciare indietro nessuno”.

Nel 2020 i nati in Italia sono 404.

892 (-15 mila sul 2019) oltre la metà delle nascite rispetto ai quasi 930mila nati nel 1960.

Il dato evidente che ci restituisce la crisi demografica è la necessità di dover ormai ragionare in termini di numeri assoluti e non in termini percentuali, soprattutto quando parliamo di politiche attive del lavoro che vengano in aiuto di disoccupati o cassintegrati.

Gli interventi da mettere in campo sono molteplici e urgenti, e Fondimpresa scommette sulle politiche attive del lavoro con l’Avviso 3/2022 “Interventi sperimentali relativi al sistema delle Politiche Attive del Lavoro a favore di disoccupati e/o inoccupati”, con si finanzia la realizzazione di Piani formativi finalizzati all’acquisizione di abilità e competenze che favoriscano la crescita professionale e l’occupabilità dei lavoratori, finalizzati a incentivare la realizzazione di interventi volti alla qualificazione/riqualificazione di lavoratori disoccupati e/o inoccupati da assumere nelle imprese aderenti.

“Quando parliamo di rilancio e sviluppo del paese” grazie ai fondi del Pnrr “facciamo una affermazione carica di responsabilità, perchè su questo la sfida demografica e la sfida del lavoro sono al centro di una nuova consapevolezza del sistema Paese, che si è tradotta in una nuova prassi nelle politiche pubbliche”, ha detto la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti.

“Oggi paghiamo il frutto di politiche che non hanno investito sul tema natalità e genitorialità e l’effetto, dal punto di vista economico e sociale, è un welfare non sostenibile.

Ma c’è un altro elemento, una popolazione dove si disincentivano le scelte di progetti di vita è una seocieta che non anima e non sa animare innovazione e futuro.

Il Family Act per la prima volta ha attivato processi integrati tra mondo del lavoro, servizi sociali, sostegni alle famiglie – ha aggiunto – questi assi sono l’ossatura del nuovo approccio di politiche pubbliche.

Per troppo tempo abbiamo pensato che per sostenere le politiche natalità fosse necessario togliere le donne dal mondo del lavoro, ma abbiamo sbagliato modello.

La sfida è quella di restituire prospettiva e investire il nostro oggi per costruire futuro migliore, è possibile farlo e abbiamo deciso di giocare fino in fondo”, ha concluso la ministra.

La crisi demografica in cui si trova il nostro Paese, dalla quale derivano forti implicazioni sulle nuove generazioni e sul benessere comune, è infatti insidiosa quanto la recessione economica o un altro tipo di emergenza.

“Noi siamo davvero convinti che la formazione rappresenti una componente essenziale per costruire un futuro economico e sociale in cui le persone abbiamo piena dignità sul lavoro.

Per questo abbiamo stanziato già dall’inizio dell’anno 70 milioni di euro su un insieme di misure che riguardano le competenze di base, le competenze digitali e delle misure apposite per i disoccupati.

L’insieme di queste risorse devono servire a favorire l’accompagnamento del reskilling e dell’upskilling di cui tutti dicono ci sia un estremo bisogno”, ha spiegato Annamaria Trovò, vicepresidente di Fondimpresa, nel sottolineare come le donne siano “un pezzo importantissimo di questo mondo, abbiamo bisogno di non emarginarle, di non lasciarle fuori dal mercato del lavoro – ha aggiunto – per questo i temi di oggi ci aiutano a ragionare ad ampio raggio su ciò che serve, per fa si che l’occupazione femminile abbia più spazio.

Questo comporterebbe un grande vantaggio per l’economia, per la società e non solo per il lavoro, anche per le famiglie e per la crisi della natalità che nel nostro Paese è presentissima”.

– foto xb1/Italpress –
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