Il Forbes incorona due italiani tra i migliori imprenditori under 30

0

Due italiani sono stati nominati fra i migliori imprenditori under 30 selezionati da Forbes. I loro nomi sono Luca Nardelli e Saverio Murgia, fondatori della startup Eyra, nota fino a qualche tempo fa come Horus Technologies, selezionati nella categoria “social entrepreneurs”.

Due giovani europei tra i più talentuosi sotto i trent’anni selezionati, come ogni anno, dalla rivista americana Forbes. Nella categoria tech sono invece stati premiati gli italiani Vito Mariotta, sviluppatore dell’app Snapp, e Luca Todesco, hacker 19enne arruolato da Apple.

Nardelli e Murgia hanno messo a punto finora un paio di prodotti, il più famoso dei quali è appunto Horus, un dispositivo che permette ai non vedenti o a chi ha gravi problemi visivi, di muoversi in autonomia. Esteriormente, Horus assomiglia un po’ a un vecchio walkman: una “scatola” contenente una batteria e la scheda di elaborazione grafica, collegata a un paio di cuffie. Le cuffie però in questo caso sono dotate anche di due videocamere, che scrutano l’ambiente circostante. Le informazioni relative alla presenza di persone, oggetti, e ad eventuali ostacoli da aggirare, così catturate, vengono poi analizzate da un apposito software che converte gli input visivi in istruzioni verbali.

In sette mesi i due giovani hanno messo a punto una sorta di assistente personale indossabile per ciechi e ipovedenti, che si pone sulla testa come un microfono ad archetto e, tramite un sistema di visione stereoscopico, osserva la realtà, la analizza nelle sue tre dimensioni e la descrive all’utente mediante una sintesi vocale a conduzione ossea. “È un progetto interessante perché destinato a migliorare la quotidianità delle persone con problemi alla vista. Così abbiamo deciso di partecipare allo Startup Day di Genova organizzato da Confindustria e da Build It Up”. È lì che i ragazzi conoscono Andrea Giannone, colui che, a distanza di mesi, sarà il contatto chiave che li porterà alla società americana.

L’idea di Horus è nata nel 2014, a Genova, quando ai due fondatori è capitato per caso di notare le difficoltà di una persona cieca che doveva attraversare una strada in cui c’erano dei lavori in corso.La startup genovese  ha ricevuto un finanziamento di 900mila dollari dall’americana 5Lion Holdings, società che investe in aziende innovative ad alto potenziale di crescita. “E pensare che all’inizio il nostro progetto non era che un hobby. Gli americani? Ci hanno contattato per caso, tramite persone conosciute a uno startup Day” racconta Saverio Murgia, cofounder della startup.

“Il capitali li utilizzeremo per fare ricerca, ultimare il prodotto e lanciarlo sul mercato, e per allargare il team: abbiamo bisogno di nuove figure a livello di marketing. Contiamo di raddoppiare il personale, passando dagli attuali nove membri a 18. Entro l’anno saremo sul mercato italiano, poi su quello estero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

http://pbsi.fbs.unm.ac.id/thai/