Forze di opposizione all’Ars criticano l’assegnazione dei Fondi Fsc alla Sicilia come “Propaganda elettorale”

Forze di opposizione all’Ars criticano l’assegnazione dei Fondi Fsc alla Sicilia come “Propaganda elettorale”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il 7 febbraio, Pd, M5s e Sud chiama Nord si erano riuniti per proporre contromisure all’azione del governo Schifani. Dopo un anno e mezzo di presidenza, si erano compattati con proposte comuni. Ora, l’unione tra questi tre gruppi di opposizione si rafforza nuovamente. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è giunta a Palermo per la firma dell’accordo con la Regione sui fondi Fsc. In questa occasione, i tre gruppi si sono incontrati a Palazzo dei Normanni per sottolineare le criticità del patto con Roma e fare un bilancio dell’operato del governo Schifani.
La principale lamentela riguarda il fatto che il parlamento regionale sia stato ignorato in un accordo che coinvolge solo Palazzo d’Orleans e il Governo nazionale. Inoltre, si critica la vicinanza alle elezioni europee, che per le opposizioni rende simile accordo un atto di campagna elettorale. Antonio De Luca, capogruppo M5s all’Ars, afferma che Meloni trasforma un passaggio importante in un evento politico, senza rispettare la normativa vigente e senza il vaglio parlamentare sulle misure di finanziamento.
Michele Catanzaro, capogruppo Pd, contesta più il metodo che il merito dell’erogazione di fondi. Critica il governo regionale per non aver rispettato l’impegno di tornare in aula sulle misure dedicate ai territori e chiude dicendo che valuteranno se ricorrere alla magistratura sulla destinazione di questi fondi. Ismaele La Vardera, capogruppo di Sud chiama Nord, parla di voto di scambio e denuncia la situazione grave che coinvolge i sindaci, che sono stati costretti. Chiede un intervento contro le ingiustizie in salsa governativa e invita le opposizioni a fare squadra per offrire un’alternativa seria ai siciliani.
In sintesi, i tre gruppi di opposizione si uniscono per criticare l’accordo con Roma e per far sentire la propria voce contro la mancanza di trasparenza e il mancato coinvolgimento del parlamento regionale. Le opposizioni pongono l’accento sul fatto che questo accordo sembra essere più uno strumento di propaganda elettorale che una misura pensata per migliorare la situazione della Sicilia. C’è un forte senso di unità tra Pd, M5s e Sud chiama Nord nell’affrontare questa questione e nel cercare di difendere i loro interessi e quelli dei siciliani.

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