Francisco Wichter, l’ultimo sopravvissuto della “lista di Schindler”, ci ha lasciato

Francisco Witcher: l’ultimo sopravvissuto della lista Schindler
Francisco Witcher, noto come l’ultimo sopravvissuto degli ebrei salvati da Oskar Schindler durante la Seconda Guerra Mondiale, è morto a Buenos Aires all’età di 99 anni. Nato in Polonia nel 1926, Witcher ha vissuto un’infanzia segnata dalle atrocità naziste, che hanno portato alla morte dei suoi genitori e dei suoi cinque fratelli. Grazie all’intervento di Schindler, il giovane Francisco è stato incluso nella famosa Lista Schindler, un gruppo di uomini e donne che hanno avuto una pausa dall’inferno dei campi di concentramento.
Le memorie di Francisco Witcher sulla sua esperienza durante la guerra
Durante la sua permanenza nella fabbrica gestita da Schindler, Witcher ha ricordato il trattamento umano ricevuto da parte dell’imprenditore e della moglie Emilie. Nonostante le condizioni difficili del periodo, con il lavoro forzato e la mancanza di pagamento, Witcher ha sottolineato che Schindler riusciva a garantire cibo, riscaldamento e acqua calda a tutti i prigionieri. Anche i gesti di umanità come la sepoltura dignitosa dei defunti hanno lasciato un segno indelebile nella memoria di Witcher.
Il momento più significativo per Witcher è stato l’annuncio della fine della guerra da parte di Schindler, che ha garantito la libertà a tutti i prigionieri della sua fabbrica. Dopo la guerra, Francisco e la moglie Hinda, anch’essa sopravvissuta alle atrocità naziste, hanno deciso di emigrare in Sudamerica. Witcher ha continuato a raccontare la sua storia, sottolineando l’importanza della memoria e dell’amore nel superare gli orrori vissuti durante la guerra.
In un’intervista al quotidiano argentino Clarín, Witcher ha dichiarato: “Sono uno dei pochissimi sopravvissuti al mondo della Lista Schindler. Delle quasi mille trecento persone che eravamo, c’è un uomo che risiede a Miami e io a Buenos Aires. Non so se ci sia qualcun altro. Ho conosciuto il dolore più tremendo, ma anche l’amore e la solidarietà. A 90 anni dono agli altri la mia memoria”. Le parole di Witcher rimarranno un monito contro l’oblio delle tragedie del passato.
Fonte: La Stampa, Clarín.
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