Freddie Mercury, 25 anni fa moriva “The King of Queen”
Erano le 18.48 del 24 novembre 1991. Siamo a Garden Lodge, a Londra. Il medico aveva appena concluso la breve visita quotidiana e si avviava verso la sua auto. L’assistente personale di Freddie Mercury, Peter Freestone, era rientrato nella camera del cantante. Aveva poggiato la mano sul suo petto e si era accorto che non respirava. Era corso fuori e aveva bloccato il medico, che era risalito velocemente. Pochi attimi, poi il gelo:“Freddie se n’è andato”. Il decesso era avvenuto per una “una broncopolmonite causata dall’Aids”. Freddie Mercury non c’era più. Aveva 45 anni. Sul certificato di morte Freestone aveva fatto scrivere: “Frederick Mercury, anche detto Frederick Bulsara”. Il suo vero nome, Farrokh Bulsara, era sconosciuto a Garden Lodge. Non si era mai risparmiato, praticando ogni tipo di eccessi. “Ho vissuto una vita piena e se dovessi morire non m’importerebbe – aveva dichiarato nel 1987 – ho fatto tutto ciò che volevo, davvero”. E ancora: ‘Non credo che riuscirò a invecchiare. Ma la cosa non mi interessa affatto”. Il fantasma dell’Aids si era manifestato nel novembre del 1986 quando Tony Bastin, suo ex amante che aveva ispirato il brano Play the Game, morì di quella terribile malattia. Poco tempo dopo i tabloid inglesi cominciarono a parlare della sua salute. Il News of the World aveva scritto che il cantante si era sottoposto a un test dell’Hiv. Le smentite erano state piuttosto veementi, ma in realtà Mercury si era sottoposto al test nella primavera del 1987. Secondo alcuni, già in quell’occasione Mercury era venuto a conoscenza della sua malattia. Lo aveva rivelato soltanto ai suoi amici più fidati, tra cui Freestone, ma non al resto della band: voleva proteggere i compagni dalla condanna e dal pregiudizio. Erano anni in cui l’Aids era una malattia che suscitava paura ed equivoci.
Nelle ultime settimane di vita, Mercury era rimasto chiuso nella sua casa di Garden Lodge, mentre fuori reporter e fotografi si erano accampati nella speranza di catturare qualche immagine che testimoniasse del suo stato di salute. Aveva pregato i compagni della band di “passare a trovarlo”. Pochi giorni prima di morire, Freddie aveva rivelato agli amici che avrebbe smesso di prendere le medicine: non riusciva quasi più a camminare e stava perdendo la vista. “La malattia aveva ucciso lo showman, e senza lo showman l’uomo non poteva più vivere”, disse qualche anno dopo Freestone. Il 22 novembre 1991 Mercury aveva deciso di rivelare pubblicamente la sua malattia attraverso un comunicato. Il giorno dopo, aveva perso ripetutamente conoscenza. Due giorni dopo la fine. Ma a distanza di 25 anni, il culto di Freddie è ancora vivo.