Frosinone, boss della camorra evade dal carcere di sicurezza

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Evasione eccellente nel carcere di Frosinone, Alessandro Menditti, casertano, affiliato al clan Belforte, arrestato nel 2012, si è allontanato nella notte dal carcere insieme con un detenuto albanese che però è stato ripreso subito.

Menditti, vicino anche ai Casalesi, è riuscito a scappare calandosi con lenzuola annodate e trasformate in una corda dopo aver segato le sbarre di una finestra, dietro al televisore.

L’albanese, trovato peraltro in possesso di due telefonini, è caduto precipitando dall’alto di un muro procurandosi lesioni alla colonna vertebrale. Erano entrambi in regime di alta sicurezza.

Menditti deve ancora scontare dieci anni di carcere. Battute sono in corso sia nel Lazio sia in Campania per rintracciare l’evaso.

Massimo Costantino, segretario Fns Cisl Lazio: «Da tempo denunciamo la mancanza di personale e il sovraffollamento del carcere. Attualmente nell’istituto di Frosinone risultano 60 detenuti in più: dovrebbe esserci un totale di 506 detenuti, invece ce ne sono 570. Il personale di polizia penitenziaria è invece carente di circa 56 unità, previsti dovrebbero essere 276, ne risultano in attivo 220».

Chi è l’evaso

La famiglia di camorra a cui appartiene Alessandro Menditti, è soprannominata “i macellai”.

Menditti era stato arrestato alla fine del 2011 dalla squadra mobile di Caserta. Il suo clan, contiguo alla cosca dei piccolo di Marcianise, si era poi alleato con i Belforte, meglio noti come i “Mazzacane”.

Arresti tra le fila di quest’ultimi e pentimenti avevano quindi consentito ai Menditti di accrescere il loro potere nel casertano, facendo affari con le estorsioni, lo spaccio di sostanze stupefacenti, cocaina e hashish nello specifico, le armi.

Un gruppo che aveva messo in ginocchio imprenditori edili e aziende di videogiochi. A rompere loro le uova nel paniere l’inchiesta “Mangusta” dell’Antimafia di Napoli, che oltre al 44enne ora evaso, dal lungo curriculum criminale e già sorvegliato speciale, aveva portato in carcere i fratelli e la moglie di quest’ultimo. Un boss di camorra che doveva scontare una pena fino al 2026.

 

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