Furto al Duca d’Aosta: a Padova trovato l’autore del colpo

Furto al Duca d’Aosta: a Padova trovato l’autore del colpo

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Furto Milionario a Padova: Identificato il Ladro Grazie alle Telecamere di Sicurezza

PADOVA (ITALPRESS) – Nella notte del 9 dicembre, un audace furto ha avuto luogo presso la boutique “Duca d’Aosta” in via San Fermo a Padova. L’uomo coinvolto, un serbo di 50 anni, è stato identificato dalla Squadra Mobile della Questura di Padova grazie alle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Il colpo, che ha fruttato circa 100.000 euro in articoli di alta moda, è stato reso possibile da un’accurata pianificazione e da attrezzature professionali.

Il Furto Inseguito Dalle Telecamere

Durante il furto, poco dopo le 5 del mattino, l’uomo è stato ripreso mentre rompeva una vetrina del negozio utilizzando uno smerigliatore batteria. Abbigliato con un giubbotto scuro e una “coppola”, ha potuto così accedere all’interno e sottrarre diversi articoli di valore, tra cui borse firmate e occhiali di lusso. Gli agenti della Squadra Mobile, che hanno visionato i filmati delle telecamere, hanno notato che l’individuo si allontanava a piedi, caricando i borsoni già pieni.

Dopo un’accurata analisi del percorso compiuto dall’uomo, gli investigatori sono riusciti a rintracciare un’auto parcheggiata a qualche centinaio di metri dal negozio. Sorprendentemente, si è scoperto che quest’auto non era di proprietà del ladro, ma era stata noleggiata per l’occasione. Grazie alla tracciabilità dei movimenti del veicolo, gli agenti hanno potuto seguire il percorso fino all’ingresso dell’autostrada.

“Le videoregistrazioni sono state fondamentali per riunire i pezzi mancanti di questo complesso puzzle criminale,” ha dichiarato il Commissario della Polizia di Stato. “Ciò dimostra l’importanza di investire in sistemi di sorveglianza efficaci.”

Indagini Approfondite Rivelano Legami tra i Criminali

Le indagini hanno preso una piega sorprendente quando è emerso che, oltre al 50enne già identificato, un secondo soggetto serbo, di 45 anni e con precedenti penali per reati simili, era presente in zona durante il furto. Grazie all’analisi delle celle telefoniche e delle chiamate effettuate dai due indagati, è stato possibile dimostrare che quest’uomo agiva da “palo”, pronto a dare l’allerta in caso di intervento della Polizia.

In un comunicato ufficiale, la Procura della Repubblica di Padova ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra diversi reparti delle forze dell’ordine. “La sinergia tra diversi settori e l’uso della tecnologia moderna ha facilitato notevolmente le indagini,” ha affermato un rappresentante della Procura.

Dopo diverse settimane di indagini, è emerso che i due ladri serbi erano stati arrestati a Firenze il 28 gennaio, mentre tentavano di compiere un furto simile in un’altra boutique del centro. Non erano estranei a furti in altre regioni italiane, avendo colpito in diverse occasioni.

I due uomini, insieme a un terzo complice di 60 anni, sono stati indagati per furto aggravato in concorso. Quest’ultimo, con precedenti per ricettazione e utilizzo indebito di carte di credito, aveva avuto contatti con i ladri il giorno stesso del furto. Le indagini hanno rivelato che era lui l’incaricato di trasportare la merce rubata all’estero.

Nella mattina di lunedì 17 marzo, gli agenti della Squadra Mobile, durante una perquisizione autorizzata dalla Procura, hanno scoperto un garage in provincia di Vicenza, dove il complice nascondeva 250 stecche di sigarette di origine serba. Questa scoperta ha aggiunto un ulteriore elemento alle accuse contro di lui, dimostrando un’attività illecita ben organizzata.

Recentemente, il Ministero dell’Interno ha rilasciato una dichiarazione sottolineando l’importanza di combattere il crimine transnazionale. “Le forze dell’ordine italiane stanno facendo progressi significativi nel contrasto alle bande organizzate, e questo caso è un chiaro esempio di lavoro di squadra tra agenzie,” ha affermato un portavoce.

Le indagini sono ancora in corso, e gli inquirenti stanno continuando a esaminare altre potenziali collusioni e membri di questa rete criminale. Con l’aumento della criminalità organizzata, è fondamentale la collaborazione tra le varie istituzioni per garantire la sicurezza e la giustizia.

(Fonti: Polizia di Stato, Procura della Repubblica di Padova, Ministero dell’Interno, ITALPRESS)

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