G7: sui migranti raggiunto un buon compromesso a breve e lungo termine

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Via al G7 di Taormina. L’incontro di due giorni tra i sette capi di Stato e di governo inizierà oggi in Sicilia. Si discuterà di politiche ed economia globale. I big 7 sono il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente statunitense Donald Trump, la prima ministra inglese Theresa May, la cancelliera tedesa Angela Merkel, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro giapponese Shinzo Abe. A loro si aggiungono Jean-Claude Junker, presidente della Commissione europea, e Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo.

È stato l’ex premier Matteo Renzi, nel mese di maggio 2016, a proporre per la prima volta Taormina come possibile città ospitante del G7 2017. La decisione finale è spettata a Renzi a fine ottobre 2016.

Cinque leader di Paesi africani e sei organizzazioni internazionali e africane prenderanno parte, al secondo giorno di lavoro. I delegati presenti al summit saranno circa 2.000.

Temi in agenda

In agenda, per i leader del G7, ci sono varie questioni: la sicurezza dei cittadini, la sostenibilità economica, ambientale e sociale, la riduzione delle disuguaglianze, l’innovazione, le competenze e il lavoro. Si discuterà anche della politica verso la Russia e sulla possibilità di una partnership con Mosca “se essa rispetta l’ordine internazionale”. È probabile che vengano riconfermate le sanzioni anti-russe introdotte nel 2014 per il presunto ruolo della Russia nel conflitto in Ucraina. Sarà un tema caldo anche la lotta al terrorismo. Il premier italiano, Paolo Gentiloni, ha infatti dichiarato di voler porre l’anti-terrorismo come tema principale, per riaffermare l’impegno comune per combattere il terrorismo in seguito all’attentato di Manchester.

La Stampa internazionale

Almeno 1.200 le postazioni dedicate ai media e ben 2.000 giornalisti tra italiani e stranieri, accreditati per il summit di Taormina. La stampa ha a disposizione un ampio spazio apposito, 70 box tv e 61 postazioni tv open space.

Compromesso sui migranti

“Pur sostenendo i diritti umani dei migranti e rifugiati, riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati di controllare i loro confini e fissare chiari limiti ai livelli netti di immigrazione, come elementi chiave della loro sicurezza nazionale e del loro benessere economico”. Lo si leggerebbe, secondo alcune fonti, in una bozza del documento finale del G7, tuttora sottoposta a un negoziato aperto. “La gestione e il controllo dei flussi di migranti richiede – pur tenendo conto della distinzione fra rifugiati ed emigrati economici – sia un approccio d’emergenza che uno di lungo termine”.

E per quest’ultimo i leader del G7 “sono d’accordo nello stabilire partnership per aiutare i Paesi a creare nei loro confini le condizioni che risolvano le cause della migrazione”, direbbe ancora la bozza.

Il G7 di Taormina si dovrebbe chiudere, come atteso, con un comunicato finale di 6 pagine contro le 30-40 delle edizioni passate. Il comunicato dovrebbe poi essere accompagnato da una dichiarazione, allegata, sulla lotta al terrorismo.

Divergenze su clima e politiche commerciali

Sul clima e sul destino dell’accordo di Parigi tra i leader del G7 non c’e’ ancora una posizione comune per il comunicato finale: lo riferiscono fonti dell’amministrazione canadese. L’amministrazione Trump non avrebbe ancora preso una decisione sulla posizione da assumere sull’accordo di Parigi. Tra le ipotesi che circolano anche quella di inserire una dichiarazione nel comunicato finale in cui si dice che tutti i Paesi del G7 si impegnano per il rispetto degli obiettivi della lotta ai cambiamenti climatici “ad eccezione degli Stati Uniti”. Divisioni tra i sette anche sul fronte delle politiche  commerciali.

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