Gentiloni convalescente presiede un Cdm su scuola e unioni civili
Dopo essere stato dimesso in mattinata dal Policlinico Gemelli, dove è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica, il premier Gentiloni ha subito indetto un Consiglio dei Ministri.
Nel corso del Cdm, durato circa un’ora e mezza dalle 12 e 30 alle 14, si è discusso circa ” l’adeguamento delle norme dell’ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni alle previsioni della legge sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché disposizioni recanti modifiche ed integrazioni normative per il necessario coordinamento sulla regolamentazione delle unioni civili delle disposizioni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolamenti e nei decreti; disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e adozione di disposizioni di necessario coordinamento; disposizioni di coordinamento in materia penale”, come si legge nella nota trasmessa da Palazzo Chigi.
Le unioni civili, dunque, si apprestano ad uscire dal limbo del regime transitorio e ad entrare a pieno titolo nell’ordinamento italiano.
Ecco, di seguito il post su Facebook della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, al termine del Cdm a Palazzo Chigi.
Spazio poi alla riforma della scuola, nonostante le numerose polemiche degli ultimi giorni e i manifesti apparsi a Roma contro la “Ministra senza laurea”.
Punti principali della riforma dell’istruzione sono l’abolizione della terza prova alla maturità e l’obbligo di laurea per le maestre dell’asilo. A partire da giugno 2018 ci saranno, infatti, due prove scritte al posto delle tradizionali tre, con l’eliminazione della terza prova che cederà il passo alle prime due (italiano più quella relativa all’indirizzo scolastico). Le commissioni per la maturità saranno composte secondo lo schema 3 esterni, 3 interni e presidente esterno e la valutazione terrà conto di tutti e cinque gli anni scolastici più l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. Non entrerà nella valutazione invece l’esito della prova Invalsi che si svolgerà prima degli esami di maturità e verrà soppressa invece nelle terze medie. Confermato anche il passaggio ai voti in lettere per le scuole elementari.
Tra le novità che prenderanno piede già dal 2017 c’è la riforma del segmento scolastico 0-6 con cui si vuole trasformare la funzione dei nidi: “non saranno più solo uno strumento di welfare per le famiglie” ma un “investimento educativo fin dalla nascita”. Secondo un modello europeo che prevede lo stanziamento di circa 200 milioni euro erogati ai comuni verrà rafforzata la scuola fino a 3 anni attraverso l’assunzione di maestre d’asilo per cui sarà necessario il diploma di laurea almeno triennale.
La ministra Valeria Fedeli ha definito le nove deleghe della Buona scuola “una delle parti più innovative della Buona Scuola”. I provvedimenti vanno ora in Conferenza Unificata per l’apposito parere e alle competenti Commissioni parlamentari.
Al termine dei lavori, lo stesso Gentiloni ha commentato su Twitter l’esito del consiglio dei ministri: «Approvati oggi i decreti attuativi sulla scuola. Un pacchetto importante, aperto al contributo del Parlamento. Le riforme non si fermano»
Approvati oggi i decreti attuativi sulla #scuola. Un pacchetto importante, aperto al contributo del Parlamento. Le #riforme non si fermano
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 14 gennaio 2017