Giannotti: La protezione dei dati, la sfida dell’Intelligenza Artificiale

Enrico Giannotti, Managing Director di Cedat 85, illustra l’importanza dell’integrazione dell’Information Technology con l’hardware, come il dispositivo Cabolo creato per il Parlamento Europeo. La soluzione di intelligenza artificiale consente la traduzione in tempo reale tra le 24 lingue ufficiali dell’UE, garantendo privacy e riservatezza dei dati. L’Europa ha norme rigide sulla protezione dei dati, ma c’è bisogno di sensibilizzazione ed educazione sull’argomento. Cedat 85, un’azienda pugliese, si distingue per la cura del dettaglio e la specializzazione, superando la concorrenza di grandi player come Microsoft e dimostrando l’eccellenza italiana nel settore.
L’importanza dell’integrazione tra Information Technology e hardware
Enrico Giannotti, Managing Director di Cedat 85, sottolinea l’importanza dell’integrazione tra Information Technology e hardware, come ad esempio microfoni o telecamere. Questa integrazione consente di trasformare l’audio in tempo reale in un verbale o sottotitolo, arricchendolo con informazioni utili per chi ne deve fare uso.
Cedat 85, azienda pugliese fondata da Gianfranco Mazzoccoli, si propone di supportare le pubbliche amministrazioni digitalizzando processi e rendendo i contenuti più accessibili. La partecipazione all’Integrated Systems Europe ha permesso di presentare soluzioni di integrazione per aumentare l’accessibilità, come il dispositivo Cabolo.
Il dispositivo Cabolo sviluppato per il Parlamento Europeo offre una soluzione pratica per tradurre in tempo reale tra le 24 lingue ufficiali dell’Unione Europea, inclusa anche il gaelico irlandese. Questo permette una comunicazione più efficace e accessibile ai cittadini di diversi Paesi europei.
Cedat 85 si distingue per la sua attenzione alla privacy dei dati, mantenendoli vicini all’utente e rispettando la riservatezza delle informazioni. Questo approccio ha ricevuto apprezzamenti nel contesto tecnologico attuale orientato alla protezione dei dati personali.
Integrazione tra Information Technology e hardware: il caso di successo di Cedat 85
Cedat 85, un’azienda pugliese fondata da Gianfranco Mazzoccoli, ha fatto della integrazione tra Information Technology e hardware il suo punto di forza. Enrico Giannotti, Managing Director dell’azienda, sottolinea l’importanza di questa integrazione per rendere più efficienti e accessibili i processi e le informazioni. Grazie a dispositivi come Cabolo, Cedat 85 è riuscita a portare l’intelligenza artificiale anche nell’attività quotidiana di diverse strutture.
Partecipando per la quarta volta all’Integrated Systems Europe, Cedat 85 ha presentato soluzioni innovative per aumentare l’accessibilità nel settore audio e video professionale. In particolare, l’azienda ha sviluppato un prodotto per il Parlamento Europeo che permette la traduzione in tempo reale tra le 24 lingue ufficiali dell’Unione Europea, inclusa anche il gaelico irlandese. Questo ha reso la comunicazione più efficace e accessibile ai cittadini dei vari Paesi europei.
L’approccio di Cedat 85 si distingue per la sua attenzione alla privacy dei dati. Il dispositivo Cabolo, infatti, garantisce la totale riservatezza delle informazioni, mantenendole vicino all’utente e lontano dal cloud. Questo ha suscitato apprezzamento sia a livello nazionale che internazionale, dimostrando che la privacy è un tema centrale anche nel settore dell’Information Technology.
Infine, Cedat 85 ha dimostrato di poter competere con grandi player come Microsoft grazie alla sua sensibilità e cura del dettaglio tipicamente italiana. La cooperazione tra le piccole e medie imprese italiane potrebbe essere la chiave per creare una strategia ampia e competitiva nel panorama internazionale dell’IT, valorizzando le eccellenze di ciascuna azienda.
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