Gino Bartoli: Google celebra il “Giusto tra le nazioni” nel suo doodle
Gino Bartoli: campione d’Italia, fuori classe del ciclismo italiano, icona del Belpaese, “Giusto tra le nazioni”, avrebbe compiuto oggi 104 anni. Google non si è fatto sfuggire l’occasione di celebrarlo e gli ha dedicato il doodle di oggi.
Gino Bartoli tra il ciclismo e le opere di bene
Bartali non è stato soltanto un grande sportivo, una figura quasi epica in degli anni in cui il ciclismo teneva gli italiani col fiato sospeso e conferiva un senso di patriottismo fuori dal comune, ha compiuto grandi opere di bene, ha salvato intere famiglie di ebrei e nonostante questo non ha mai ostentato nulla: “Il bene si fa, ma non si dice” diceva il ciclista.
Bartali nacque il 18 luglio del 1914, vincitore di 3 Giri d’Italia, (quello del 1936, quello del 1937 e quello del 1946), campione in 2 Tour de France (1938 e 1948), ma la brillante carriera nel ciclismo, contraddistinta sempre dalla rivalità con Bocci, era solo una parte di ciò che contribuì a rendere eroica questa figura.
Gino Bartoli: salvò intere famiglie di ebrei
A metà degli anni 40, durante la Seconda Guerra Mondiale, Bartali contribuì a salvare circa 800 ebrei dalle deportazioni nazifasciste. In accordo con il rabbino e l’arcivescovo di Firenze, tra il 1943 e il 1944 fece da corriere tra Firenze e Assisi. Percorse circa 400 km di volta in volta, nascondendo all’interno dei tubi della bicicletta dei documenti falsi realizzati dalla tipografia clandestina della famiglia Brizzi.
Gli ebrei ebbero delle nuove identità con le quali gli fu garantita la possibilità di espatriare, scampando agli orrori dei campi di concentramento.
Un eroe d’altri tempi che seminò bene senza ostentare nulla. Nel 2013, a 13 anni dalla sua morte avvenuta il 5 maggio del 2000 a Firenze, è stato insignito del riconoscimento “Giusto tra le nazioni”, conferitogli dallo stato di Israele. Il riconoscimento è destinato a tutti coloro che hanno contribuito a salvare la vita di almeno un ebreo. Nel 2005 l’allora presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, consegna alla moglie di Bartali una medaglia d’oro al merito civile.
In molti ritengono che la sua vittoria al Tour de France del 1948 sia stata fondamentale nell’arginare le tensioni, le turbolenze e i tumulti che stavano dilaniando l’Italia in seguito all’attentato a Togliatti avvenuto il 14 luglio. Bartali con la sua vittoria placò gli animi e tenne gli italiani incollati davanti gli schermi.