“Giocattoli spia” in Germania, le autorità chiedono il ritiro dal mercato

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Scoppia il caso “bambole spia” in Germania. Le autorità delle repubblica federale hanno scoperto che alcuni giocattoli collegati alla rete internet, possono essere hackerati da esperti di informatica per registrare informazioni sui minori. I rivenditori sono stati esortati a ritirare l’oggetto dagli scaffali, essendo di fatto un pericolo per la privacy dei minori e delle famiglie.

Cayla, una bambola bionda e dal viso innocuo, che però cela dei segreti. Al suo interno, infatti, sembra che si nascondesse un piccolo microfono dotato di dispositivo Bluetooth, collegabile a qualsiasi smartphone nel giro di 10 metri. Un vicino di casa qualunque, potrebbero così ascoltare tutto ciò che avviene in casa e addirittura entrare in contatto con i bambini ponendo loro delle domande: grazie al vocabolario online del giocattolo che può essere utilizzato. Un oggetto potenzialmente pericoloso, visto che alcuni potenziali malintenzionati potrebbero scoprire dati sensibili e informazioni su quando i bimbi siano meno soli in casa. L’agenzia di telecomunicazioni tedesca consiglia alle famiglie che hanno già acquistato il gioco di togliere le batterie.

La bambola è considerata illegale. I suoi ideatori appartengono al gruppo “Genesis Toys” che era stato citato in giudizio da un gruppo di consumatori americani. L’accusa è di raccolta illecita di informazioni, che andrebbero a confluire ad una società di nome Nuance Communications, autrice dell’app per il collegamento di Cayla ad internet.

La società di distribuzione del prodotto, Vivid Toy, aveva già promesso di aggiornare il software per renderlo più sicuro dagli attacchi esterni, ma non da hacker professionisti.

Nel ricorso presentato all’azienda, possiamo leggere:”Alcune ricerche mostrano che collegando un cellulare alla bambola attraverso l’insicura connessione Bluetooth e chiamando quel telefono con un secondo cellulare, si riesce sia a parlare sia ad ascoltare le conversazioni raccolte da My Friend Cayla e i-Que”.

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