Giornata contro la violenza sulle donne, iniziative in tutta Italia
Giornata contro la violenza sulle donne, oggi 25 novembre è la data designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, per denunciare le violenze di genere e onorare le vittime del passato.
Una data dal sapore amaro, piena di malinconia e voglia di combattere, di reagire.
Giornata contro la violenza sulle donne: l’origine dell’anniversario
La data non è stata scelta a caso, onora la morte di tre donne che lottarono tutta la vita contro la dittatura del loro paese, la Repubblica Dominicana.
Patria Mercedes, Maria Argentina Minerva e Antonia Maria Teresa, tre delle quattro sorelle Mirabal, furono brutalmente uccise il 25 novembre del 1960. Si opposero coraggiosamente contro la dittatura di Rafael Leònidas Trujillo, quando il dittatore ottenne il potere la famiglia Mirabal perse tutto.
Furono attiviste del “Movimento 14 di giugno” che agiva contro il regime. Furono note col nome di “Mariposas”, le farfalle.
Il 25 novembre fu l’ultimo giorno della loro battaglia, mentre andavano a far visita ai mariti nel carcere di Puerto Plata, furono braccate e costrette a scendere dalla macchina. Le uccisero a bastonate in una piantagione di canna da zucchero.
Gli aguzzini risistemarono i cadaveri massacrati sull’auto che fecero precipitare da un dirupo per far credere che si trattasse di suicidio.
Un triste granello di sabbia, in un deserto di sofferenze. A parlare sono i numeri, purtroppo in crescita.
Giornata contro la violenza sulle donne: le statistiche delle vittime
I primi dieci mesi dell’anno registrano 116 vittime. I dati sono forniti dal quarto rapporto di Eures sul femminicidio. Una donna su tre muore per mano del compagno, che dovrebbe amarla, rispettarla.
Di anno in anno i numeri aumentano, nel 2015 si contano 142 femminicidi, nel 2016 150.
Aumenta con le violenze anche il numero di donne stanche, che decidono di porre fine alla loro vita pur di non essere più maltrattate. In Italia dal 2000 ad oggi sono state 3000 le donne vittime di omicidio volontario.
Il 35% delle donne subisce violenza nell’arco della vita, che sia fisica o mentale, più o meno brutale, causata da uno sconosciuto o da un conoscente.
I numeri di giovani donne e bambine che subiscono mutilazioni genitali sono sconvolgenti, 200 milioni solo nel 2015. In Europa una donna su 4 subisce abusi dal proprio partner. In Italia una donna su tre.
Bisogna denunciare, è l’appello più disperato fatto da associazioni, donne tormentate in passato capaci di uscire dal circolo vizioso della violenza e da ogni libero cittadino.
Il lavoro dei centri antiviolenza
I centri antiviolenza sono diffusi in tutto il territorio, uccidere una donna è sempre un atto di delinquenza: “La violenza maschile sulle donne è un fenomeno che non può essere definito circoscritto, vista la pervasività e l’alto numero di donne uccise ogni anno. Non uccidono l’ira e la rabbia di un fugace momento di perdita del controllo; è il femminicidio è invece l’apice di una violenza spesso lunga anni e ha alla radice una relazione di potere e abuso degli uomini sulle donne” cosi si è espresso il Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna.
Anche l’Onu, è attivo per la ricorrenza. La sua campagna inizia oggi e si concluderà il 10 Dicembre, giornata nazionale per i diritti umani. Un collegamento tra le due date, perché la violenza, sulle donne o su qualunque essere umano, è una violazione dei diritti umani. Non è ammissibile e deve essere denunciata.
Giornata contro la violenza sulle donne: gli eventi e le manifestazioni
Numerosi gli eventi in programma:
Le strade di Roma saranno invase dalla manifestazione nazionale Non Una Di Meno, così si sono espresse le organizzatrici:”Non ci fermeremo finché non saremo libere dalla violenza di genere in tutte le sue forme. In un anno di mobilitazioni, abbiamo scritto un Piano femminista contro la violenza maschile e di genere, uno strumento di lotta e di rivendicazione che porteremo in piazza. Saremo nelle strade a lottare per la nostra autonomia: la forza di migliaia di donne, trans e queer unite che si riconoscono nel #Metoo, anche io, per trasformarlo in #WeToogether, Noi Insieme”.
Ancora, la facciata del Tempio Maggiore sarà illuminata di arancione.
Anche Milano sarà ricca di eventi: dalla campagna “posto occupato” che, grazie all’iniziativa del Consiglio Comunale, quest’anno prosegue con la performance “Le sedie” in piazza della Scala e l’adesione di Atm sul bus 94, alla posa della panchina rossa al Parco Sempione e in piazza Castello, fino a Palazzo Marino illuminato di arancione.
In Sicilia, a Palermo l’Università degli studi di Palermo, in collaborazione con Polizia di Stato- Questura di Palermo, ha previsto un percorso di 4 giorni, “Una Sciarpa Rossa”, iniziato mercoledì terminerà oggi. L’universo femminile visto sotto un’altra prospettiva, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sul tema.
Ancora un flash mob organizzato a piazza Politeama a partire dalle 10, sulle note de “La vita è bella” la Women Orchestra darà il via alla mobilitazione della folla. Il flash mob è stato organizzato nell’ambito della manifestazione “Contro ogni violenza” promossa dalle sezioni donne di Cgil, Cisl e Uil Palermo.
Alle 17 partirà il corteo cittaduni dal Teatro Massimo, organizzato dall’Assemblea Contro la Violenza Maschile sulle Donne, in linea con la piattaforma Non Una Di Meno.